letterina 20090215

L'affondo

La mano

“Una mano che è sempre aperta o sempre chiusa è una
mano storpia. Un uccello che non sa aprire e chiudere le
ali non volerà mai” (Gialal al-Din Rumi)

 

Ad assegnare alla mano una funzione di simbolo morale è la citazione di un grande poeta mistico musulmano del Duecento Gialal al-Din Rumi.
Nella vita bisogna saperci aprire agli altri come mano, donando, amando, sostenendo. Ma ci sono anche momenti in cui bisogna chiuderci in noi stessi per riflettere, per tacere, per incontrare la propria coscienza.
L’esistenza esige questi due ritmi fondamentali della mano aperta all’altro e della mano chiusa in preghiera sul petto.
È in questa alternanza, tipica anche delle ali, (che sono un po’ le mani degli uccelli), che si vive veramente, volando ora raso terra ora verso i cieli. Il solo agire con le mani può renderci protesi all’esterno, in un impegno necessario ma distraente e fin superficiale quando diventa esclusivo.
Il solo stringere le mani su noi stessi ci rende egoisti e solitari.
La mano che non è storpia si apre e si chiude in un ritmo armonico e libero.


Da “Le parole e i giorni” di Gianfranco Ravasi