L'affondo
La sfera e la croce
Nella settimana in cui iniziamo l’itinerario quaresimale, per “volgere lo sguardo a Colui che hanno trafitto”, riportiamo un significativo passaggio tratto da:
“La sfera e la croce“ di Gilbert Keith Chesterton.
“Egli cominciò col bandire il crocifisso da casa sua, dal collo della sua donna, perfino dai quadri...Poi avrebbe voluto abbattere le croci che si alzavano lungo le strade del suo paese, che era un paese cattolico romano. Finalmente s’arrampicò sopra il campanile di una chiesa, ne strappò la croce e l’agitò nell’aria, in un tragico soliloquio sotto le stelle. Una sera, la follia lo ghermì di botto: s’era fermato, fumando la pipa, di fronte a una lunghissima palizzata. Ma egli credette di vedere, come in un fulmineo cambiamento di scena, la lunga palizzata tramutata in un esercito di croci legate l’uno all’altra...Tutte le cose che lo circondavano avevano ormai l’aspetto del simbolo maledetto: tutto era ormai fatto di croci. L’indomani lo trovarono nel fiume.”