L'affondo
Amen
Numero 2865, l’ultimo del Catechismo della Chiesa Cattolica: si conclude con la parola Amen, spiegata esattamente mille numeri prima. In ebraico questa parola ricongiunge alla stessa radice della parola "credere"; nel profeta Isaia Dio è detto "Dio dell’Amen" (65,16) e l’ultimo libro della Bibbia chiama Cristo stesso l’Amen (3,14). Questa parola si trova al termine di ogni credo e di ogni preghiera perché riassume tutto ciò che si crede e ciò che si spera: la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà.
Tutta la Bibbia sta lì a dire che la storia umana non sarà sommersa nell’autodistruzione; che anche dopo Auschwitz, anche dopo le grandi catastrofi, Dio rimane il Dio della vita. Ma non si può barare: la speranza biblica non ha nulla a che fare con l’ottimismo facilone e ingenuo, che si nutre del mito dell’eterno progresso. E neppure con l’utopia di una futura società perfetta, fabbricata dalle mani dell’uomo. La speranza cristiana non è a misura dei nostri sforzi e non va confusa con la facilità di un organismo a produrre adrenalina. Noi speriamo perché Dio ci vuole bene, non perché le nostre cose vanno bene.
E l’inferno? C’è, per fortuna!. Paradossale, ma vero: se non ci fosse, significherebbe che l’uomo è "condannato" a salvarsi e quindi il paradiso si ridurrebbe a un grande magazzino di automi, anziché essere un cielo di figli. Se è vero che l’amore si propone e non si impone, l’inferno è una prova...dell’amore di Dio, nel senso che dimostra come questo Padre, pur di non calpestare la libertà dei suoi figli, sia disposto a correre il rischio di vedere non corrisposto il suo amore, un rischio che egli combatte fino al sacrificio di quanto possiede di più suo, il Figlio da noi crocifisso. Ma nel cuore dell’annuncio cristiano non c’è l’inferno:
c’è il paradiso. E giustamente. Il cielo rivela che i nostri sforzi di crescita non andranno perduti. Che vale la pena di vivere e lottare sempre, anche in un mondo in cui l’odio e il male sembrano invincibili. Che ha senso amare la terra, assumerne i pesi, lavorare per renderla migliore. Perché non si dà concorrenza tra cielo e terra...Perché compimento di tutto è l’amore.
Amen
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