letterina 20130907

H.23: Briefing

Giungiamo al termine della festa di comunità, un appuntamento di fine estate che abbiamo messo in cantiere da 4 anni. Ogni sera di festa, verso le h. 23.00, ci incontriamo sempre con i diversi referenti. E’ un momento di verifica della serata, di programmazione, anche di riflessione a partire da ciò che è successo. Allora si parla della partecipazione e delle previsioni del tempo, si vedono gli inghippi da risolvere, ci si confronta sulle soluzioni, si fa il programma, si danno i soldi per le spese e si fanno i conti alla luce... della luna. E’ inutile dire che i referenti si sono creati i loro quadernetti custoditi gelosamente per confrontare i diversi anni.  Normalmente è anche un momento simpatico, atteso per un sorriso condiviso, ma c’è anche qualche punta di rammarico e “tristezza”.

Ad esempio si sa che qualcuno si lamenta sempre (forse non si vuole ancora bene e allora scarica sugli altri); c’è chi cerca di fregare sul numero delle pizze che devono arrivare al proprio tavolo (poi, sparecchiando ne risulta una in più); c’è chi fa il furbo con i biglietti della ruota degli altri giorni (così per il primo premio ci sono due vincitori); c’è chi non ha letto i cartelli con scritto che alla cassa bisogna dare il codice del tavolo e riempie di improperi gli organizzatori (dicendo siete buoni a nulla, siete mal organizzati...); c’è chi si lamenta per il microfono che spara troppo alto (e come la mettiamo con tutte le feste locali e del circondario che sparano tutta sera numeri a raffica per i piatti pronti, accavallandosi ai numeri della tombola?); c’è chi si lamenta per la carne fredda (partita 13 secondi prima bollente dalla cucina) e chi per l’attesa troppo lunga (in feste con metà persone della nostra ho aspettato un’ora e un quarto un fritto misto e un’ora e dieci una pizza). Insomma, una lunga teoria che, certo, in percentuale è poca cosa e che si bilancia poi con i complimenti ed il grazie di molti altri.

Ma tutto questo per dire una cosa molto semplice: uno è nella festa come è nella vita.

Se uno è abituato a lamentarsi di tutto, lo farà anche sotto la tensostruttura; se uno è abituato a fare il furbo, lo farà anche alla festa di comunità; se uno è grossolano, lo sarà anche intorno ad un tavolo (questo non toglie il sacrosanto diritto di far presente ciò che non va).  

Perché invece non sottolineare tutto il lavoro che viene fatto gratuitamente da più persone per la collettività? 

Perché non essere contenti di vedere tanti adolescenti, giovani e genitori collaborare con la loro brava maglietta di riconoscimento? 

Perché non rendersi conto che anche queste proposte creano movimento e vita in una realtà che rischia di spegnersi?  

Ai posteri l’ardua sentenza …….

 

Scarica qui la letterina

  Scarica qui il pieghevole della festa

 

Festa di Comunità 2013

Stare Restrare Destare

Mostra Maria di Nazareth