Nel coro della nostra chiesa parrocchiale ci stanno almeno cinquantaquattro (leggasi 54) persone: chi sugli scranni dell’anello più alto, con schienale in radica e braccioli artistici scolpiti, chi nel secondo anello solo con schienale, chi sulle semplici panche ricurve dell’ultimo anello. Insistendo, anche più di 54. Questo coro in noce dell’800 è stato recuperato con un lavoro di pulitura e di sistemazione con l’intento di utilizzarlo come luogo per l’approfondimento catechistico delle lettere dell’Apocalisse, come da alcuni mesi stiamo facendo. Che bello se tutti i posti fossero occupati! Certo, unendo i partecipanti ai due incontri previsti nei giovedì dell’Apocalisse (quello delle 15.30 nelle frazioni e quello delle 20.30 in chiesa parrocchiale) come numero ci siamo. Qualcuno poi mi dice che in Parrocchie più grandi non si arriva a questo numero di partecipanti alla catechesi per adulti e quindi di stare sereno. Però non posso pensare solo a quelli che ci sono, ma anche ai tanti che non ci sono e che, forse, hanno di Gesù la conoscenza dell’asilo (che pure nei tempi ha cambiato nome: Scuola Materna e, ora, Scuola dell’Infanzia). Mi domando: un papà, una mamma che portano i figli alla catechesi, che stanno pensando alla festa della prima Comunione o della Cresima... non si chiedono come conoscere un po’ più quel Signore che si fa incontro ai figli? Si fanno aggiornamenti, allenamenti, recuperi... per il lavoro, lo sport, lo studio... e per il Signore? Un giovane, una persona che arriva alla prima “anta”, un uomo che entra nell’età matura... si pone gli interrogativi sulla vita, legge la Parola, conosce il Vangelo? Vale sempre ciò che scriveva San Girolamo: ”L’ignoranza delle Scritture è ignoranza di Cristo”. Sarebbe bello camminare con una Comunità che ha fame di Lui, anche attraverso un percorso di catechesi, l’approfondimento del Vangelo, l’incontro tra persone... Sarebbe bello.
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