Vi ha chiamato dalle tenebre alla sua luce meravigliosa (1Pt 2,9) Abbiamo vegliato insieme. Non so che cosa abbiamo provato in cuore questa sera, vegliando, ascoltando, rivivendo insieme eventi ed eventi della storia, dell’umanità. La prima sensazione è proprio questa: che la nostra veglia nella notte non è una veglia a sé. Altri uomini, altre donne hanno vegliato prima di noi. Ricordate Abramo, chiamato nella notte: "Prendi il tuo figlio, il tuo unico figlio che ami". Quella notte fu il passaggio di Dio. Ricordate la veglia degli ebrei nella notte, con i fianchi cinti, i sandali ai piedi, il bastone in mano. Mangiano in fretta. Quella notte era il passaggio di Dio. Ricordate la veglia nella notte intorno al sepolcro sigillato, il sepolcro di Cristo: vegliavano i soldati, vegliava il vecchio sinedrio, vegliava la paura, la paura che il sepolcro si aprisse. Ma vegliava anche il Padre che è nei cieli. " Venisti come un ladro, o Dio, per rubare alla morte il nostro fratello Gesù, che ci aveva amati fino a farci dono della sua vita". Quella notte fu notte di Pasqua, notte del passaggio di Dio. Queste notti del mondo, queste veglie dell’umanità, veglie che si prolungano nei tempi, veglie di donne e di uomini che cercano, che soffrono, che lottano, che amano. E questo passaggio, quasi insperato, di Dio nelle notti dell’umanità. Anche noi dunque questa notte a vegliare. Ma non per nostro conto, partecipi nel cuore di tutte le veglie dell’umanità. "Nella notte, o Dio, noi veglieremo con le lampade, vestiti a festa. Presto arriverai e sarà giorno".
Buona Pasqua di luce
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