letterina 20141115

Per paura si muore di paura

Logo[dropcap type="square" color="COLOR" background="COLOR" ]P[/dropcap]er il secondo anno sono partiti i circoli di R-ESISTENZA promossi dalle Acli di Bergamo, insieme al nutrito programma “Molti fedi sotto lo stesso cielo” (ad alcuni incontri sta partecipando anche qualche giovane della nostra Comunità). Sono luoghi sparsi su tutto il territorio bergamasco dove uomini e donne leggono insieme un testo, lo commentano e avviano delle riflessioni. Il testo, appositamente scritto da Silvano Petrosino e Giovanni Nicolini è: "Non abbiate paura!". Troviamo qui un assaggio sul tema, sapendo che "per paura si muore di paura. Insieme è nulla la paura."


La finitezza e la mortalità sono una condizione, ma rischiano in ogni istante di trasformarsi in un'obiezione: contro la vita, contro il bene e il giusto. E questa sarebbe la fine del mondo. È la grande tentazione che ci riguarda tutti, ma assecondarla porta inevitabilmente sempre verso la strada della distruzione. Come quando un uomo desidera trovare un fungo porcino e trova solamente funghi velenosi. E allora li schiaccia! Desidera una cosa (trovare un fungo da mangiare), ma il suo desiderio viene frustrato (trova solo un fungo velenoso: non è che non trovi alcun fungo, ma ne trova uno che è velenoso); quindi distrugge quello che ha trovato per vendicarsi, per reagire alla frustrazione di cui ha fatto esperienza. Allo stesso modo, chi non accoglie la condizione di finitudine che caratterizza la vita umana rischia di dirigere la sua vita verso la distruzione della vita altrui ed ultimamente verso la propria autodistruzione.
È invece fondamentale accogliere la condizione di cui solo noi umani abbiamo coscienza. Accoglierla, per esempio, vuol dire accettare l'idea che ci ascuno di noi ha dei difetti fisici... Accoglierla significa accettare i nostri limiti... Non seguire la strada dell’accoglienza significa intraprendere la strada della distruzione. Non ci sono alternative. Se qualcuno obbiettasse: "Ma perché dobbiamo imparare ad accogliere?" io risponderei: "Almeno per questa ragione: per non iniziare a distruggere/distruggersi".

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