letterina 20150314

Da due anni papa: Francesco

PapaFrancesco

Una popolarità straripante quella di papa Francesco (da due anni a guida della Chiesa) le cui ragioni sono molte e molto diverse.
Il primo dato che si impone, il più «a pelle», è la gestualità quotidiana di Papa Francesco. Non un sorriso tirato, un gesto imbarazzato, una qualche forma di disagio. Si trova vistosamente a suo agio sempre, quando bacia un bambino e quando si incontra con Obama, con la Merkel o con Putin. Il Papa dà l'impressione di un uomo pacificato con se stesso, padrone di quello che dice e di quello che fa. È lo stesso equilibrio che si stampa sul suo sorriso aperto e senza sotterfugi. Tutti hanno notato che quando incontra qualcuno, lo guarda in faccia: in quel momento il bambino, il giovane, l'adulto, uomo o donna che sia, ha la certezza che per quel frammento di tempo, il Papa, quel Papa così famoso, è tutto per lui. Dunque, Papa Francesco così solare e così attento agli altri suscita, in coloro che lo vedono parlare con qualcuno, la certezza che potrebbe parlare con tutti.
Tutto questo va d'accordo con la sua particolare fisicità: robusto senza essere grosso, a suo agio anche con la veste bianca, ma senza diventarne il manichino, con la fascia bianca che qualche volta è un po' cascante. E’ proprio lui. Anche le insegne papali su quel corpo, con quella gestualità, con quel modo di parlare sono invariabilmente bergogliane; poi, è straordinariamente ordinario. Tutti hanno qualcosa da raccontare al proposito: dalla famosa borsa nera, ai viaggi in pullman, ai bambini filippini che lo strapazzano, e così via. E ognuno aggiunge qualcosa di suo. Il prete bergamasco ospite di Santa Marta, scende le scale e vede il Papa (si era in estate) che esce dalla sua stanza in pantaloni e bretelle, maglietta e ciabatte; qualcun altro racconta di averlo sentito alzare la voce, vigorosamente, di fronte a cose che non andavano, altri, molti altri, raccontano di improvvise telefonate, le famose telefonate...
Si può continuare a parlare di questi paradossi del Papa e dell'interesse che suscitano. Dietro si intravede un'aspettativa: una Chiesa «vicina». Papa Francesco, in questo senso, è il parroco del mondo (formula forse un po' enfatica, applicata anche a Papa Giovanni e non solo): parroco precisamente in quel senso: profondamente evangelico e straordinariamente vicino.

 

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