letterina 20151220

Buon Natale. Anche a Fiorina e Alina

NataleGiotto

 
TUTTO SCORRE, TRANNE ME, FIORINA

"Tutto passa; tutto tranne l'emozione di vederlo. Lui. Primo uomo che non mi chiede di salire; mi chiede di poter scendere. Sguardo pacato che cerca i miei occhi; non insegue i mie seni, le mie scollature, il mio spacco. Spacca la notte; rompe gli schemi; frantuma i canoni del dialogo da marciapiede. Parla, non sbava; tende la mano; non l'allunga; prega dentro di sé, non supplica prestazioni fuori di senno.
Vladimir lo marca stretto; perché sta troppo spesso con me; troppo spesso senza avermi; troppo spesso senza chiedere, senza pagare. Lo irrita l'uomo che mi offre caffelatte. Un bicchiere caldo di caffelatte scalda un dialogo ogni volta più intenso.
Il mio italiano si fa meno stentato, finalmente capace di parole diverse dal tariffario del marciapiede. Scopro un' Italia più grande del sedile posteriore di una macchina; più lunga della notte insonne; più ampia del marciapiede. L'uomo che sapeva scendere dalla macchina passa altre volte.
Vladimir minaccia ritorsioni e prova a difendere il territorio, come il maschio del branco che urina sui confini della proprietà. Ma il profumo della libertà è più forte del piscio della schiavitù. Finisco il marciapiede, inizio il cammino."

 
ALINA NON CREDE A NESSUNO

"Arrivano una volta a settimana, ed è già tre volte che si fermano da me. Sono due ragazze e in apparenza sono molto gentili. Hanno un gran da fare a spiegarmi tutti i modi in cui possono essermi d'aiuto. Il dottore, e il lavoro e che ci sono tante possibilità in Italia per una ragazza come me. Credono che io sia così ingenua da credergli. Come se non mi fossero bastate le promesse di mio zio quando mi propose di andarmene dalla Romania con Costantin e invece mi violentò. O le promesse di Costantin quando mi promise un lavoro in Italia e mi vendette ad Adrian per un pugno di euro. No, non sono così ingenua, se va bene sono poliziotti e mi spediscono a casa, se va male mi trovo a fare la prostituta chissà dove. Almeno adesso Adrian mi lascia qualche soldo da spedire in Romania alla mia mamma Lei crede ancora che tutto sia andato liscio.
Certo questo lavoro mi fa schifo oggi come il primo giorno.
Mi sto innamorando di Andrea, questo sì, devo ammetterlo. Non so se sto sbagliando ma è così dolce, così gentile. Non è un cliente come gli altri. Non è un cliente, è molto, molto di più. Dice che potrei scappare con lui, che in qualche modo riuscirà ad aiutarmi, che conosce le persone giuste. Non so cosa fare, ma nessun uomo è stato così con me, lo giuro. Credo che un giorno di questi salirò sulla sua macchina e non scenderò mal più."

*Grazie a queste due testimonianze, per un Natale altro...  Auguri

 

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