ORATORIO: a qualcuno sta a cuore?
Quale è la situazione attuale degli Oratori lombardi e bergamaschi?
Negli anni si è assistito a una RIDUZIONE dei SACERDOTI IMPEGNATI in ORATORIO per le parrocchie di medie dimensioni (< 6000 abitanti) e l'affidamento di quelli più grossi (> 6000 abitanti) ai sacerdoti già dai primi anni di ministero. I sacerdoti ancora giovani sono stati spesso nominati PARROCI delle parrocchie di media grandezza (4-5000 abitanti), senza l'aiuto di un altro sacerdote per l'oratorio e, a causa del calo delle vocazioni, il prossimo futuro vedrà un INNALZAMENTO dell'ETÀ MEDIA dei SACERDOTI e il permanere di tutta la pastorale nelle mani del parroco.
Questi scenari pongono le parrocchie di fronte ad alcune questioni: riuscirà un sacerdote appena ordinato a guidare da subito un oratorio di grosse dimensioni? Riusciranno gli oratori delle parrocchie di media dimensione senza un sacerdote giovane a camminare? Quali forme di governo e animazione si possono pensare? Riuscirà un sacerdote con alle spalle solo qualche anno di ministero, a guidare una parrocchia di medie dimensioni, facendosi carico anche dell'oratorio e della pastorale giovanile? Riuscirà un parroco, con l'avanzare dell'età, a fare ancora tutto?
A fronte di tutte queste domande, emerge forte le necessità di un sostegno, una rete che supporti l’azione pastorale. A questo proposito, in continuità con quanto intrapreso nello scorso anno pastorale, si rende urgente impostare un SERIO LAVORO IN-FORMATIVO che va nella direzione di AIUTARE A PENSARE A UN NUOVO MODELLO DI PASTORALE GIOVANILE e di ORATORIO, capace di declinare il Vangelo nella cultura contemporanea e di ben accompagnare le giovani generazioni. Si tratta di cominciare a creare una più profonda mentalità di comunione e corresponsabilità tra ‘laici e laici’ e tra ‘laici e sacerdoti’.
A tal proposito l’UPEE ha progettato un percorso di tre incontri ( Brembate, 8-15 e 22 aprile, ore 20.30). La proposta è rivolta a laici e sacerdoti, giovani e adulti, con ruoli di responsabilità all’interno dell’oratorio ora e/o in futuro e con l’ obiettivo prioritario di coinvolgere i laici nella fase di ripensamento della pastorale giovanile, responsabilizzandoli e rendendoli consapevoli delle sfide in gioco. Un’occasione che non possiamo perdere. Ma a qualcuno sta a cuore?
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