Amoris laetitia
7.04.2016 Finalmente ci siamo! Ecco la data di pubblicazione della Esortazione apostolica post-sinodale sull’amore nella famiglia di papa Francesco, anche se il documento porta la firma il 19 marzo, festa di San Giuseppe.
Nell’Esortazione si parla di tutto, compresi sesso, divorziati, risposati, coppie gay: cosa cambia e cosa no. Tre parole chiave: discernimento, misericordia e integrazione. Un film che diventa magistero: Il pranzo di Babette.
Il testo, molto lungo, ma non di difficile lettura. è diviso in 325 paragrafi, con indicazioni pratiche.
Di che documento si tratta? Innanzitutto va chiarito che è un insegnamento di carattere pastorale che non va visto affatto come una contrapposizione al diritto. La Verità infatti non è astratta, ma si integra nel vissuto concreto - umano e cristiano - di ciascun fedele.
L’obiettivo è chiaro: inculturare il Vangelo nell’oggi, perché sia significativo e raggiunga tutti. E questo, a maggior ragione, quando si parla di famiglia. Papa Francesco lo spiega, in modo efficace, nella Evangelii gaudium, quando chiede di «essere realisti e non dare per scontato che i nostri interlocutori conoscano lo sfondo completo di ciò che diciamo o che possano collegare il nostro discorso con il nucleo essenziale del Vangelo che gli conferisce senso, bellezza e attrattiva». Tutto ciò, in materia di pastorale familiare, richiede tre atteggiamenti di fondo che si completano e si richiamano a vicenda: discernimento, accompagnamento e integrazione. E non è un caso che in cima ci sia proprio il discernimento.
Questo è il criterio per affrontare anche le situazioni più attese, almeno dal punto di vista mediatico e cioè riguardanti le coppie cosiddette irregolari e la comunione ai divorziati risposati. Non vi è nell’Esortazione alcun cambio della dottrina e nemmeno delle disposizioni canoniche. Lo dice il Papa precisando tuttavia che “ciò non impedisce che esistano modi diversi di interpretare alcuni aspetti della dottrina o alcune conseguenze che da essa derivano”. In una nota, la numero 351, Bergoglio spiega che "in certi casi potrebbe essere anche l'aiuto dei sacramenti".
Il discernimento va fatto caso per caso, ma senza che esso diventi norma generale altrimenti si arriverebbe a codificare una “casistica insopportabile”.