Cose di casa 1
Per alcune volte l’affondo settimanale parla di cose di casa nostra, così, per intenderci di più e magari sfatare alcuni luoghi comuni.
Cominciamo con la prima puntata:
“C’è la macchina, quindi il don c’è”.
E’ vero che il territorio da Collepedrino alla Beita... è vasto, ma non mi muovo solo in macchina. Quindi, la macchina può esserci, ma posso essere fuori a piedi, in bici, in macchina con qualcuno...
Poi, tra l’altro, c’è chi la confonde con una simile spesso parcheggiata accanto alla casa.
“Sono stato in ospedale tanti giorni e io il parroco non l’ho mai visto”
Mi posso sognare che qualcuno sia malato? Normalmente cerco di fare visita a chi è in ospedale o alle case di riposo, tant’è vero che più di una volta è capitato di sentirmi dire dai compagni di stanza: ”Ma lei va a trovare i malati della sua Parrocchia?” Certo che vado. Ma non posso sapere se nessuno dice.
E provare a parlare? E’ così strano fare una telefonata o mandare un messaggio con i mezzi che abbiamo o attraverso i familiari? Tutte le settimane chiedo a chi fa volontariato alla Clinica di Ponte se ha trovato qualcuno... e appena lo so ci vado. Ma se non mi si dice e magari vengo a saperlo da altri, posso avere il dubbio che la visita non sia gradita?
“Ma fa sempre piacere...” mi vien detto. Ma io non posso sognarmi chi e dove... Quindi, a chi ha il vezzo di parlare, mi sento di consigliare molto chiaramente: dite pure “sono stato in ospedale tanti giorni ma il parroco non l’ho mai visto”, ma aggiungete per correttezza: “ma, né io né i miei glielo abbiamo detto”.