letterina 20160515

Cose di casa 2

Palazzago

“Hai visto che trono si è fatto il don?”
Si sta parlando della “SEDE” (non trono) che è uno dei luoghi liturgici della chiesa, insieme all’ambone, alla mensa e al tabernacolo. Nella basiliche antiche c’era il seggio vescovile o cattedra (da cui poi “Chiesa Cattedrale”). In chiesa parrocchiale si è cercato di riprendere nella sede le forme dell’ambone e dell’altare, utilizzando intanto il legno, in attesa magari di crearla con lo stesso materiale -marmo bianco e rosa- degli altri, risalenti alla sistemazione liturgica del presbiterio del 1989. Si chiama sede perché esprime l’iniziativa di Dio di radunare la sua comunità con la guida di Colui (il Cristo) che è il capo delle membra. E nella celebrazione il sacerdote lo rappresenta. Nel complesso il tutto sembra ora più armonico. Comunque non c’è nessun trono e nessun re...

“Ma quanto si spende per i fiori...”
Meno di quanto ho visto nei bilanci precedenti. Ma il trucco c’è.
Alcune persone, non solo assicurano la cura di piante e fiori, ma ci mettono del loro (e le ringraziamo); spesso poi chiediamo ai vivai e giardinieri (che pure ringraziamo) piante in vaso che poi vengono restituite; soprattutto nella bella stagione attingiamo da giardini di privati, in attesa anche di quello parrocchiale; per i fiori dei troni alcune persone raccolgono tra i devoti; altre volte invece compriamo e qualcosa esce. Ma, mi pare, la casa del Signore è sempre bella. Perché? Perché si spera che anche un luogo pulito e bello aiuti l’incontro con il mistero, aprendoci al Creatore di tutto... anche dei fiori, con il loro profumo e i loro colori. Se poi uno vuole riflettere sul perché di una insofferenza, ricordi Gv 12,1-11 là dove colui che proprio non tollera lo “spreco” di profumo è Giuda. Terribile l’inciso dell’evangelista:” non perché gli importasse dei poveri, ma perché era ladro”... e tradirà...

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