Cose di casa 4
Nelle visite al museo parrocchiale e alla chiesa (anche quelle fatte due settimane fa) diverse persone, insieme alle domande sulle opere d’arte e oggetti che si possono vedere, chiedono: “ Ma chi tiene pulito qui? C’è tutto in ordine, non ci sono neppure le ragnatele che ci sono in casa mia!” Appunto: chi pulisce? Qualcuno di sicuro.
Se facciamo una veloce rassegna degli ambienti comunitari - tra chiese, strutture, oratorio, esterni …- troviamo molto da fare. Alcuni gruppi assicurano settimanalmente la pulizia dell’oratorio, un gruppo quella periodica della chiesa, altri, le chiese delle frazione, alcuni volontari il bar, un “fiore” della serie “m’ama non m’ama” quella settimanale della Parrocchia che si protrae un po’ in tutti i giorni.
Poi ci sono le signore per la biancheria, le tovaglie, i ravioli, i costumi delle diverse rappresentazioni; c’è chi spala la neve e taglia l’erba . Insomma, tante persone, ma si sa “la messe è molta ma gli operai sono sempre pochi”, anche qui.
E non è solo e tanto il fatto di avere “manovalanza” gratis, ma persone appassionate. Sì, persone con “occhi che vogliono bene”. Abbiamo bisogno di questi occhi!
Allora questi “occhi che vogliono bene” vedono che c’è ancora tanto posto, capiscono che quella pianta è da bagnare, che quell’erba che cresce nelle fessure è da strappare, che il bar è da aprire, che il cestino è da svuotare, che ci si può mettere insieme per proporre, inventare… Sono “occhi che vogliono bene” che dicono: io parto...qualcuno mi seguirà…; che non si aspettano che il don di turno domandi o faccia presente le cose…; che sanno che i figli sono sempre un po’ figli di tutti e quindi il clima che si respira può fare la differenza.
Di questi “occhi che vogliono bene” io ne vedo, ma come sarebbe importante e bello averne di più... Non certo per i preti che cambiano, ma per la comunità che resta...