letterina 20160702

Tenere accesa la fiamma

Monticelli

Abbiamo già vissuto una settimana di Cre e lunedì inizia anche il Baby.
Tutti con il tema del viaggio, guidati dall’inno “Perdiqua”
Ascoltiamo la voce di una animatrice che ci parla della sua esperienza.

Mi fermo un attimo, metto stop a tutte le immagini che scorrono nella mia mente e rifletto. Esattamente quattro anni fa, mi trovavo in cortile. Non un cortile qualunque, ma il cortile del mio oratorio. Attorno a me, ragazzi che corrono, che urlano, che ridono e che non hanno bisogno di farsi un selfie per avere qualcosa di divertente da fare. Sono ragazzi che hanno bisogno di essere allegri, di dar spazio alla fantasia e di avere qualcuno pronto ad aiutarli.
Dio solo sa quante volte mi sono chiesta se il mio posto fosse proprio quello. Dio solo sa quante volte ho fissato degli obiettivi da raggiungere. Dio solo sa quante volte ho cambiato quei buoni propositi sostituendoli con altri. Eppure, nonostante le sostituzioni, al centro del mio mondo c'erano sempre loro, i ragazzi. Ovvio, sono stata ragazza anch'io: ho urlato, giocato, cantato, riso ... accanto ai miei animatori.
Sono questi che mi hanno trasmesso qualcosa di grande, di inspiegabile a parole. Mi hanno donato l'ANIMA. Sì, perché ANIMARE vuol dire donare e metterci l'ANIMA, in tutto ciò che si fa. Ecco perché si é animatori sempre: a casa, in ufficio, alla posta, allo zoo ... ovunque!
É questione di "bisogna tenere accesa la fiamma", altrimenti il fuoco si spegne. Questa fiamma é in grado di accendere gli occhi dei ragazzi; é in grado di smuovere folle di duecento persone, tutte intente a cantare l'inno del Cre; é in grado di raccogliere le stesse persone in riva al mare, al tramonto, per pregare.
Inutile, ho provato a mettere stop alle figure che affollano il mio cervello come avevo pensato di fare all'inizio, ma esse ritornano e hanno un profumo dolce e zuccherato, come quello della ciambella preparata dalla mia mamma.
Non scelgo a caso questa similitudine. Sì, perché se Proust rievocava immagini mangiando madeleines, io assaporo profumi rievocando immagini.
Per fortuna, sono quadri della mia vita su cui sono dipinti volti di persone care.

 

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