Di cosa abbiamo bisogno?
«Abbiamo bisogno di tempo? Abbiamo bisogno di misericordia».
Si è conclusa così l’omelia del vescovo Francesco in occasione della chiusura della porta santa a Bergamo. Nella festa di Cristo Re è il papa a Roma a chiudere quella di San Pietro. Basterebbe questa conclusione per comprendere il senso di un cammino durato un anno.
La Chiesa ha iniziato a camminare l’otto dicembre scorso con un intento ben preciso: ricordare a un mondo martoriato dall’odio e dalla violenza la forza della misericordia.
Misericordia... La parola che è stata al centro del giubileo è stata analizzata, studiata, smembrata, osservata sotto ogni punto di vista fino ad essere percepita come un forte sentimento, lo stesso provato dal vescovo Francesco nel chiudere la porta che, in un anno, ha accolto innumerevoli fedeli.
«Ho provato lo stesso forte sentimento del giorno in cui ho aperto la porta santa – dice monsignor Beschi - perché la porta di Cristo non si chiude mai. La misericordia di Dio è eterna e la nostra preghiera dev’essere consapevole di ciò».
Un’ulteriore esperienza vissuta durante il giubileo e di cui far tesoro è quella del perdono che ha introdotto grandi e piccole realtà alla riconciliazione con Cristo.
«Questo Giubileo è stato un anno di grazia – sottolinea il vescovo – molti pellegrini sono giunti in cattedrale per assaporare il perdono di Dio e ventotto erano le chiese distribuite in tutta la diocesi che facevano altrettanto. Sono stati giorni in cui abbiamo anche dedicato tempo ed energie all’accoglienza dei migranti e alla disoccupazione che mette in ginocchio diverse famiglie. È stato anche un tempo in cui 2000 giovani hanno potuto vivere esperienze forti come la veglia delle palme con i carcerati e la Giornata Mondiale della Gioventù a Cracovia.
Ora ci troviamo dinanzi a una grande sfida: continuare il percorso intrapreso durante il giubileo arricchendo il tempo di significato, grazie all’amore e alla grazia di Dio. Il giubileo, dopo queste parole, assume le sembianze di un viaggio in cui continuare a vivere la misericordia così come il Vangelo ci ha insegnato: "In verità, vi dico: tutte le volte che avete fatto ciò a uno dei più piccoli di questi miei fratelli, lo avete fatto a me!" (Mt 25, 40)» .