Non andar via Giuseppe...
Mattia è un ragazzino con la sindrome di Down, robusto e simpaticamente un po’ goffo, ma sempre servizievole, volenteroso e sorridente.
L’avvenimento più importante della scuola, ogni anno, era la recita natalizia. Coinvolgeva tutto e tutti.
Mattia come ogni anno pensava di fare il pastore col flauto ma la maestra decise di premiarlo con un ruolo di scena. Era in quinta e sarebbe stata l’ultima recita di Natale. La parte del locandiere comportava poche battute e Mattia, più grande degli altri, avrebbe dato forza scenica al rifiuto di accogliere Giuseppe e Maria nella locanda.
La sera della rappresentazione c’era un folto pubblico. Nessuno viveva la magia della notte di Betlemme più intensamente di Mattia, totalmente preso dal suo ruolo. Venne il momento dell’entrata in scena di Giuseppe, che avanzò piano sorreggendo teneramente Maria. Giuseppe bussò forte alla porta della locanda. L’oste, era là, in attesa: “Che cosa volete?” chiese Mattia, con un tenerissimo aggrottato sguardo che voleva essere burbero. “Cerchiamo un alloggio”. “Cercatelo altrove. Siamo al completo! Non c’è posto per voi!”, il tono di Mattia, tutto preso nella parte, era molto deciso. “La prego, buon signore, mia moglie Maria aspetta un bambino, e ha bisogno di riposare, anche solo un angolino”.
A questo punto, Mattia il locandiere guardò verso Maria. Seguì una pausa di silenzio, lunga abbastanza da far serpeggiare un filo d’imbarazzo tra il pubblico. “No! Andate via!”, sussurrò il suggeritore da dietro le quinte. “No! – ripeté Mattia automaticamente – andate via!”. Rattristato, Giuseppe strinse a sé Maria, che gli appoggiò sconsolatamente la testa sulla spalla e cominciò ad allontanarsi con lei. Invece di richiudere la porta, però, Mattia l’oste, rimase sulla soglia con lo sguardo fisso alla coppia. Aveva la bocca aperta, la fronte solcata da intense rughe e i suoi occhi si stavano riempiendo di lacrime. Tutto ad un tratto, quella recita divenne particolare, unica. “Non andar via Giuseppe – gridò Mattia – riporta qui Maria”. E, con il volto illuminato da un grande sorriso, aggiunse: “Potete prendere la mia stanza, io dormo sul divano!”.
Secondo alcuni Mattia aveva rovinato la rappresentazione, aveva bloccato tutta la scena, che non funzionava più. Per altri, il colpo di scena di Mattia creò la più natalizia di tutte le rappresentazioni che avessero mai visto.