Allodole e gufi

Allodole e gufi

In una recente intervista al professor Ivo Lizzola, tra le altre, è stata posta una questione interessante riguardante i giovani. Eccola, insieme alla risposta.

Resta un dato di fatto: i quasi trentenni di oggi hanno conosciuto solo crisi (l'11 settembre giusto 20 anni fa, il grande choc finanziario ed economico, il Covid) e non periodi di ordinaria convivenza.

«Sì, ed è lo status dei miei studenti. Da questo punto di vista hanno potenzialmente una capacità superiore di star dentro i processi di vita rispetto a chi invece è transitato dalla sicurezza di ieri alle crisi attuali. Dovrebbero quindi essere più capaci di procedere nell'esodo: per loro l'incertezza è quotidiana" quasi una cifra esistenziale. Ad una condizione, però: che la loro collaudata esperienza non li pieghi sul corto respiro, sulla rassegnazione o su una sorta di sordo rancore verso chi si era costruito prima nel tempo le garanzie, portando via a loro spazi di manovra e possibilità di crescita. In questo caso la forza potenziale di questa generazione non diventerà una risorsa. Se invece esprimeranno nuove forme di convivenza, modelli economici più responsabili, un'etica del lavoro e dell'impresa più attenta alle risorse e alla giustizia sociale, se realizzeranno progetti di convivenza anche politica segnati dall'impegno responsabile, allora la storia sarà diversa. Questi giovani hanno flessibilità, avvertono nel prossimo la fragilità perché la sentono tanto loro. Hanno capacità di empatia e nei momenti migliori sanno essere forti e commoventi.
Guardano a Luca Attanasio, a Hevrin Khalaf e a Tommaso Claudio. Possiedono le qualità delle allodole e a questo punto potrebbero prendere qualcosa pure dai gufi notturni, capaci di leggere nelle penombre. Entrambi necessari: ascolto e attenzione, offerta di sé per gli altri, vedere quel che l'altro porta e che tu non hai. Ecco: con la metafora che unisce allodole e gufi possiamo valorizzare meglio le qualità di questa generazione».

 

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