I nostri ragazzi

I nostri ragazzi

I luoghi comuni danno spesso discredito ai ragazzi e i giovani. A volte sento voci esageratamente negative, come se le nuove generazioni fossero la causa dei malanni di una società. Per lo più - e mi fa ridere! - c’è chi idealizza la propria giovinezza come quella ideale, lontana e priva da errori e bagordi... Questo mi porta a riconoscere che anche ai giorni nostri, come diceva un noto autore biblico, “non c’è niente di nuovo sotto il sole”. Non è un puro caso che già le antiche civiltà prima di Cristo e dopo, dicevano lo stesso, rispetto ai giovani.


Eppure, nonostante le difficoltà e le fatiche che tutti viviamo a livello educativo e non solo, i ragazzi e i giovani sono i nostri ragazzi e i nostri giovani. Non sono persone lontane da noi. Nascono, crescono e vivono nelle nostre case e, come ciascuno di noi, hanno potenzialità e ricchezze enormi, per cui, li vedi disponibili, per esempio, a prendersi cura dei più piccoli al CRE, li trovi alla festa di comunità e della campagna a servire ai tavoli, li vedi animare il saluto di un sacerdote che va e di uno che arriva, li incontri ad aiutare i nonni e ad accompagnarli a far la spesa... Insomma, i ragazzi e i giovani, li vedi, li trovi e li incontri quasi sempre! Scambi con loro una parola, sai che a volte ti provocano e ti spiazzano, ma i giovani non sono come dice il sentire comune.
Questo lo sto scoprendo anche qui da noi, in queste settimane, incontrandoli anche solo per poco tempo, il lunedì nei gruppi ado all’oratorio. Seguendo poi il gruppo giovani mi sta edificando il modo con cui stanno preparando la veglia di natale. Lasciarli fare con creatività e intelligenza, seguire le loro proposte, certo che mi fanno uscire dai soliti schemi; nello stesso tempo, mi aiutano comunque ad aprire gli occhi, a scoprire orizzonti nuovi e diversi. Insomma, i ragazzi e i giovani ci educano non poco. Ascoltiamoli magari un po’di più: cresceremo meglio anche noi adulti, genitori, nonni e anziani!
Questa semplice letterina spero possa diventare anche un accorato invito ai ragazzi e ai giovani che non frequentano più l’oratorio e la parrocchia, a ritornare e a farsi vivi... Mi piacerebbe poterli incontrare... Mai dire mai!
Grazie.

d. Angelo

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