Comunicazione di servizio

Noi siamo soliti dire che “il giorno finisce”, “il tempo è finito”. Nel vangelo Luca invece ci dice che i giorni “sono compiuti”.

Mi ha colpito infatti, nel giorno della Presentazione al tempio del Signore, questo riferimento che può sembrare marginale ma che non lo è, là dove s. Luca scrive: “Quando furono compiuti i giorni della loro purificazione”.

Che differenza c’è tra compimento e fine? Il tempo passato, il tempo finito, il tempo trascorso, è differente dal tempo compiuto. Il tempo passato e trascorso dice la fine. Il tempo compiuto dice il fine. Là c’è una fine, qui c’è un/il fine. Un tempo compiuto è un tempo che riempie. Il tempo è crescita, è cammino, il tempo è vita. E la vita non è che passa, ma si riempie appunto, è un compimento, vuol dire che ha in se stessa un fine, un orizzonte. E andare verso il fine è diverso che scomparire, vuol dire aver raggiunto l’obiettivo, aver realizzato.
Da questo ecco allora un’incoraggiante “comunicazioni di servizio”, per aiutarci a vivere al meglio il nostro tempo. Non tanto un tempo cronologico, che passa, ma un tempo che si riempie e che si compie appunto. E quando il tempo si compie? Quando si dà e si offre come “tempo per gli altri”. Chi dà tempo per l’altro, compie se stesso nonostante lo scorrere del tempo. Ed è contento, perché “perde tempo bene”. E quando “perdi tempo bene”, il tempo non è perso ma guadagnato, realizzato, compiuto! Arriverai la sera stanco, ma contento perché nel tuo “darti tempo per gli altri” fai casa, fai comunità, fai società, fai chiesa ….
Da questo sento allora quanto mai necessario (perdonate la mia insistenza!), chiedere di nuovo il vostro tempo per la riapertura dell’oratorio in alcuni momenti della settimana. Qualche disponibilità l’ho ricevuta, ma non basta... E’ vero, siamo tutti presi da tante cose, spero che la nostra parrocchia e, soprattutto, il nostro oratorio tornino ad avere, nella comunità, questa “priorità”. Non basta dire che i ragazzi e i giovani devono essere aiutati, se non diamo loro tempo, anche attraverso l’oratorio. Non basta dire che “i giovani di oggi non sono più quelli di una volta”. Vogliamo aiutarli? Forse hanno bisogno anche di me, di te, di una comunità che dice: “metto due ore del mio tempo per loro”. Provare per credere ….
Penso che celebrare in questa domenica la giornata per la vita, voglia dire anche questo: stare accanto ai nostri ragazzi donando loro tempo, amore e passione. Faremo contenti loro e noi. Faremo ancor di più comunità… di casa.
d. Angelo

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