Quaresima: tempo di condivisione

Quaresima: tempo di condivisione

Se la terra inaridisce per le ingiustizie ed è sfigurata dai conflitti e dall’odio, non è forse perché, sotto la pressione delle economie redditizie e degli egoismi nazionali, dimentichiamo di impegnarci nella condivisione equa e gratuita?

Rifiutare di condividere è come rifiutare l'umanità che è in noi e negare la parte divina con cui Dio ci ha segnati.
Condividere vuol dire sottrarre dalla parte che ci appartiene, dalla parte che ci spetta, dalla parte che ci è riservata per la nostra felicità e il nostro appagamento, per frammentarla, diminuirla, romperla, dividerla, per ridurla e separarla in più parti da distribuire a chi non ne ha ricevuto alcuna parte da nessuno.
Condividere è un atteggiamento di rispetto perché l'altro è considerato come un fratello di uguale umanità.
Condividere è scegliere di dare piuttosto che conservare, di soccorrere piuttosto che voltarsi dall'altra parte.
Condividere è un gesto di amore perché solo l'amore è capace di servire l'altro come se stessi e di abbandonarsi alla compassione.
Condividere è una dilatazione perché dare e consolare oltrepassano tutte le frontiere e non si limitano a pochi privilegiati.
Ora, non ieri, non domani. La Quaresima è un momento favorevole per te, per me, per tutti.
Il momento in cui tornando a Dio torniamo alla giustizia e alla condivisione.
Non c'è posto per crearsi immagini di Dio manipolate dal potere umano. Il momento favorevole è tale non perché lo abbiamo preparato noi o perché ci troviamo in situazioni facili. Il momento favorevole è tale perché il Dio della vita lo ha scelto oggi per questa famiglia, per questa comunità, per il mondo intero.

Riccardo

 

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