Perché la comunione? Il Pane dei peccatori ...

Perché la comunione? Il Pane dei peccatori ...

Non vuole essere un giudizio o un rimprovero, ma una semplice considerazione che faccio alla luce di chi viene a Messa e, magari, fa un po ’ fatica ad accostarsi alla comunione ...

Qualcuno dice: “ non mi sono confessato”, altri “non mi sento la coscienza a posto...”. Io rispondo, a mo’ di battuta: “Che cosa devo dire io? Celebrando la Messa tutti i giorni, alla domenica anche tre, dovrei avere ogni volta un confessore a disposizione che mi assolva prima di andare all ’altare ...”. Può far sorridere questo, ma non più di tanto perché per me è un dato di fatto: quasi mai vado all’altare “degnamente ”, perché qualcosa c’è sempre, anche nella vita di un prete ...
Dico questo perché, certamente grazie alla confessione, anche la Messa è celebrata per me, “per voi e per tutti in remissione dei peccati ”, come dice Gesù. E, all ’ inizio della celebrazione, nell ’atto penitenziale, domandiamo insieme perdono. Ed è bello e significativo che in questo tempo di quaresima, questo gesto di chiedere perdono, lo compiamo insieme, io con voi e, insieme, davanti alla croce e all ’altare! Non è una banalità ... E, prima di ricevere la comunione, cosa diciamo? “O Signore, non son degno di partecipare alla tua mensa, ma dì soltanto una parola e io sarò salvato”. Ma crediamo a questa Parola di Gesù che salva? A volte, penso di no. E invece, l ’Eucaristia che ricevo nella comunione mi dona l’ incontro vivo con la persona viva di Gesù che, liberandomi dai peccati, mi rende “capace di salvezza” e, quindi, di accoglierlo e di servirlo nelle persone che incontro, come Gesù, perché tutti si scoprano “destinatari di salvezza”.
Dicendo questo non voglio ridurre il valore della coscienza personale di chi si sente o meno di fare la comunione. Mi sembra importante cogliere il valore di perdono e di misericordia che lì, nella Messa, si realizza, sempre. Così come del resto ci ricorda ancora papa Francesco: “Quando riceviamo l’Eucaristia, Gesù fa lo stesso con noi: ci conosce, sa che siamo peccatori, sa che sbagliamo tanto, ma non rinuncia a unire la sua vita alla nostra (...) Sa che ne abbiamo di bisogno, perché l’Eucaristia non è il premio dei santi, no, è il Pane dei peccatori”. Per questo ci esorta :“ Non abbiate paura! Prendete e mangiate”.
Fermo restando il valore della Confessione, perché non vivo e non mi accosto alla comunione con la stessa consapevolezza? Qualcuno secoli fa ha scritto che l’Eucaristia è “farmaco ”, è “medicina”. Se ne ho bisogno, perché non la prendo?

d.Angelo

 

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