Quella “porta stretta” della Pasqua...

Quella “porta stretta” della Pasqua...

Chi di noi è stato in Terra Santa sa bene che per entrare in due principali luoghi che custodisco il cuore del mistero cristiano, la basilica della Natività a Betlemme e quella del Santo Sepolcro a Gerusalemme, bisogna abbassarsi e farsi piccoli per entrare …

Non mi sembra un caso. In questi giorni, nei quali celebriamo la Pasqua del Signore, siamo di nuovo invitati ad abbassarci e a farci piccoli, a rivestirci cioè di umiltà, per permettere non tanto a noi di entrare nel cuore del Mistero, ma al Mistero di entrare dentro di noi, di irrompere grazie alla forza della risurrezione.
E’ vero, non è facile credere, non è immediata la fede! Anche noi, come i discepoli del vangelo, all’annuncio delle donne “quelle parole parvero a loro (a noi) come un vaneggiamento e non credevano ad esse”.
Tutto questo, mi pare che possa trovare stupendamente e drammaticamente il suo significato alto e sublime, nell’ultima preghiera del grande e santo papa Paolo VI, quando ai funerali dell’amico Aldo Moro, ucciso dalle Brigate Rosse, pregò così:
Ed ora le nostre labbra, chiuse come da un enorme ostacolo, simile alla grossa pietra rotolata all'ingresso del sepolcro di Cristo, vogliono aprirsi per esprimere il «De profundis», il grido cioè ed il pianto dell'ineffabile dolore con cui la tragedia presente soffoca la nostra voce.
Signore, ascoltaci!
E chi può ascoltare il nostro lamento, se non ancora Tu, o Dio della vita e della morte? Tu non hai esaudito la nostra supplica per la incolumità di Aldo Moro, di questo Uomo buono, mite, saggio, innocente ed amico; ma Tu, o Signore, non hai abbandonato il suo spirito immortale, segnato dalla Fede nel Cristo, che è la risurrezione e la vita. Per lui, per lui.
Signore, ascoltaci!
Fa', o Dio, Padre di misericordia, che non sia interrotta la comunione che, pur nelle tenebre della morte, ancora intercede tra i Defunti da questa esistenza temporale e noi tuttora viventi in questa giornata di un sole che inesorabilmente tramonta. Non è vano il programma del nostro essere di redenti: la nostra carne risorgerà, la nostra vita sarà eterna! Oh! che la nostra fede pareggi fin d'ora questa promessa realtà. Aldo e tutti i viventi in Cristo, beati nell'infinito Iddio, noi li rivedremo!
Signore, ascoltaci!
Auguri a tutti, a chi è nella luce e a chi è nella fatica… Per tutti, la grazia di abbassarci e di farci piccoli, per lasciarci abitare dal Mistero!

d. Angelo

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