Finalmente!

Finalmente!

“Finalmente ce l’abbiamo fatta!”, è stata l’espressione soddisfatta di alcuni volontari che alla Beita hanno seguito i lavori di restauro e, quasi di corsa, si sono dati da fare per pulire e rimettere ordine, dopo oltre due anni di chiusura, a quella chiesetta alla quale sono e siamo tutti devoti!

Io sono l’ultimo arrivato e, inevitabilmente, i lavori della Beita sono stati i primi che mi sono stati affidati. A dire il vero, la Chiesetta della Madonna della Salette è stata anche la prima località che ho incontrato poco dopo la mia nomina quando, venendo da Pontida, mi sono orientato casualmente verso Palazzago pensando che quella strada mi conducesse alla chiesa parrocchiale e, invece, mi sono imbattuto nelle impalcature della chiesetta e da lì mi è stata indicata la strada per Palazzago. Non tutto succede per caso …

Tutto questo per dirvi che “è venuta” davvero bene e bella questa nostra chiesetta! Inoltre, sapere che la Beita è per certi aspetti il Santuario della nostra parrocchia mi piace ancor di più, così come ho potuto constatare dalla numerosa presenza che domenica scorsa ha riaperto questo luogo di preghiera e di incontro nella fede. 

L’augurio che ci facciamo, come ho avuto modo di dire domenica, è che questo luogo generi non solo l’orgoglio degli amici della Beita, ma dell’intera comunità di Palazzago e di Burligo; e poi che la chiesa della Beita, come le altre chiese del nostro territorio, diano slancio di apertura e di comunione all’intera realtà pastorale del nostro territorio, consapevoli che ogni forma di chiusura ci rende piccoli e meschini. 

Lo slancio di apertura alla comunità e al mondo declina la bellezza del Vangelo che Maria di Nazareth ha tradotto, dopo l’annunciazione, mettendosi in cammino verso la parente Elisabetta e lasciando la piccola Nazareth. 

Non smettiamo di vivere “lo slancio” di Maria… E’ “lo slancio” di chi vuole essere costruttore di comunità!

d. Angelo

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