“Canzone d’autunno”

“Canzone d’autunno”

 Paul Verlaine inserisce la poesia “Canzone d’autunno” nella raccolta “Poèmes saturniens” pubblicata a sue spese nel 1866. Il paesaggio rappresentato esprime in modo simbolico l’interiorità del poeta: egli sembra immergersi negli elementi naturali da cui sprigiona un senso di profonda malinconia. La parola e il verso esprimono sfumature musicali che, secondo la poetica di Verlaine, costituiscono l’essenza stessa dell’arte poetica del suo tempo.

“I SINGHIOZZI LUNGHI
DEI VIOLINI D’AUTUNNO
MI FERISCONO IL CUORE
CON LANGUORE
MONOTONO.
ANSIMANTE
E SMORTO, QUANDO
L’ORA RINTOCCA,
IO MI RICORDO
DEI GIORNI ANTICHI
E PIANGO;
E ME NE VADO
NEL VENTO MALIGNO
CHE MI TRASCINA
DI QUA E DI LÀ
COME LA FOGLIA
MORTA.”

L’autunno viene metaforicamente rappresentato come una melodia struggente: le note prolungate e dolenti dei violini infondono nel cuore del poeta un senso di estenuazione senza fine. L’autunno produce un senso di malinconia opprimente e un senso di infinita stanchezza prodotta dal vento che simboleggia la fatica di vivere

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