letterina 20090830

L'affondo

 

Lettera ai cercatori di Dio


Iniziamo a leggere alcuni passaggi della lettera inviata dai Vescovi Italiani

I LE DOMANDE CHE CI UNISCONO

 

 

3. 2 LAVORO E FESTA
Quanti riconoscono orizzonti più alti di quelli che costruiamo con le nostre mani e collocano, in qualche modo, il riferimento a Dio creatore nella loro esperienza quotidiana, individuano un’ulteriore ragione del lavoro umano. A noi pare importante e offre un respiro di speranza alla nostra fatica, anche se ci rendiamo conto di quanto questa visione possa essere esigente: mediante il lavoro l’uomo collabora con Dio nel portare a termine la creazione. Lo riferisce una delle prime pagine della Bibbia. Dopo aver creato il mondo, Dio comanda all’uomo e alla donna: "Riempite la terra e soggiogatela, dominate sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo..." (Genesi 1,28). Soggiogare la terra vuol dire prendere possesso dell’ambiente e governarlo, rispettando l’ordine posto in esso dal Creatore e sviluppandolo a proprio vantaggio, per soddisfare i bisogni propri, della famiglia e della società. In questo consiste l’impresa della scienza e del lavoro per umanizzare il mondo, al fine di farne la dimora dell’uomo, una casa di giustizia, di libertà e di pace per tutti.
Quando Dio ha creato il mondo, non lo ha creato compiuto: la creazione non è finita. L’uomo ha preso possesso lentamente della terra, forgiandola, adattandola alle sue esigenze, sviluppando le potenzialità del creato per il suo bene e per la gloria di Dio. In modo particolare oggi stiamo assistendo a trasformazioni impensabili fino a pochi decenni fa. Esse ci fanno vedere come l’uomo abbia capacità sconfinate, di cui sono strumento le nuove tecnologie. Non siamo  però padroni del creato. Dobbiamo collaborare con Dio nel portarlo a compimento, rispettando la natura e le leggi insite in essa. Dio ci ha affidato il creato, perché potessimo custodirlo e perfezionarlo, non per sfruttarlo e manipolarlo a nostro piacimento. Ce lo ricorda ancora il libro della Genesi:  "Il Signore Dio prese l’uomo e lo pose nel giardino di Eden, perché lo coltivasse e lo custodisse"  (2,15). Il lavoro  - vissuto in condizioni rispettose della giustizia e della dignità umana, oltre che dell’ambiente affidatoci dal Creatore - è la via in cui l’uomo realizza questo compito.

 

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