L'affondo
Humanum est
Mentire, rubare "non è il vero essere umano". Certo, solo gli esseri umani mentono e rubano, è proprio della nostra natura ferita cadere in comportamenti deprecabili.
Rubare, mentire e più in generale trasgredire uno dei dieci comandamenti - le dieci parole che narrano la verità intima dell’uomo - non è solo questione di commettere un peccato, di infrangere un precetto religioso, vuol dire anche e soprattutto tradire la propria e l’altrui dignità umana. Umano, infatti, non è ciò che fan tutti, cedendo al proprio istinto, assecondando il proprio egoismo o usando in modo distorto delle proprie capacità intellettive. Umano, invece, è ciò che rende l’uomo degno di tal nome, ogni gesto e parola che crea comunione, che accresce la vita, che manifesta solidarietà verso i propri simili. Homo homini lupus recita l’antichissimo adagio ma, appunto, così facendo l’uomo si mostra lupo non uomo! In questo senso il messaggio biblico, e quello evangelico in particolare, sono una "buona notizia" innanzitutto antropologica: ci aiutano a capire, svelano ai nostri occhi l’autentica qualità dell’uomo. .. Quando diciamo che certi comportamenti appartengono alla "natura umana", che sono inevitabili, quando ne sminuiamo la gravità chiamando tutti a correi, quando ci rifugiamo nell’ "errare humanum est", noi in realtà offendiamo la dignità umana, sviliamo l’uomo che invece è capace di pensare, agire, vivere secondo una volontà di bene e non di male. Del resto, quando alcuni gesti malvagi vengono portati all’estremo, la nostra reazione non è forse proprio quella di considerarli disumani, bestiali, estranei all’uomo come lo concepiamo idealmente? Il vangelo ci dice che in ciascuno di noi alberga l’uomo vero, una persona capace di rapportarsi con gli altri e con le cose non nello spazio della preda e della menzogna, ma in quello della condivisione, della solidarietà, della verità che è carità, attenzione agli altri e alla vita piena.
Enzo Bianchi
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