Oboedientia et pax (Giovanni XXIII)
"Cari amici della Diocesi di Bergamo, sono lieto di darvi il benvenuto qui, sulla tomba dell’Apostolo Pietro, in questo luogo che è casa per ogni cattolico… Esattamente cinquant’ anni fa, proprio in quest’ora, il Beato Giovanni XXIII lasciava questo mondo. Chi, come me, ha una certa età, mantiene un vivo ricordo della commozione che si diffuse ovunque in quei giorni: Piazza San Pietro era diventata un santuario a cielo aperto, accogliendo giorno e notte fedeli di tutte le età e condizioni sociali, in trepidazione e preghiera per la salute del Papa, Il mondo intero aveva riconosciuto in Papa Giovanni un pastore e un padre Pastore perché padre. Che cosa lo aveva reso tale? Come aveva potuto arrivare al cuore di persone così diverse, persino di molti non cristiani? Per rispondere a questa domanda, possiamo richiamarci al suo motto episcopale, Oboedientia et pax: obbedienza e pace. «Queste parole - annotava Mons. Roncalli alla vigilia della sua consacrazione episcopale sono un po’ la mia storia e la mia vita» (Giornale dell’Anima, 1925)... A cinquant’anni dalla sua morte, la guida sapiente e paterna di Papa Giovanni, il suo amore per la tradizione della Chiesa e la consapevolezza del suo costante bisogno di aggiornamento, l’intuizione profetica della convocazione del Concilio Vaticano II e l’offerta della propria vita per la sua buona riuscita, restano come pietre miliari nella storia della Chiesa del XX secolo e come un faro luminoso per il cammino che ci attende. Inizio e fine del saluto di Papa Francesco ai Bergamaschi
Scarica qui la letterina
in allestimento la Sezione CRE sotto la voce Oratorio
|
|