Se vuoi...
Io so che le mie figlie si sono un po’ allontanate dalla chiesa in questo periodo della loro vita. Ogni Domenica mattina però io le sveglio e dico a ognuna di loro:” Io vado a messa. Se vuoi venire, hai il tempo di prepararti anche tu.”
Poi io vado alla messa delle 10.30. Anche se loro non ci vengono.
E’ la testimonianza di un papà nel confronto a piccoli gruppi di Domenica scorsa, terza d’Avvento. Nel bibliodramma, infatti, abbiamo ripreso il Vangelo, con Giovanni Battista, testimone della luce. Ed è interessante che dalla domanda “Io chi sono?” si è arrivati, senza accorgersi, a parlare delle famiglie, dei figli, dei ragazzi della catechesi…Siamo andati fuori tema? Non penso proprio, perché alla fine, parlare della nostra identità è sentirci in relazione. Addirittura, ognuno di noi può dire “io” soltanto di fronte ad un “tu”. Se poi questo “tu” è la figlia, il marito, la moglie, il figlio, l’amico...allora sentiamo di essere proprio nel mezzo della vita e degli affetti.
Mi è molto piaciuto quello che fa questo papà e mi piacerebbe che ogni genitore cercasse il modo, il suo modo, di essere testimone anche verso i figli che “si sono un po’ allontanati”. Anche, mi piace molto quel “se vuoi” perché ha molto a che fare con la pedagogia di un Dio che non impone, non obbliga, non fa ricatti e, se qualche volta l’abbiamo visto così o così ce l’hanno presentato, non è il Dio di Gesù.
“Se vuoi…” e si aprono strade.
“Se vuoi...” ed è appello alla libertà.
“Se vuoi…” e ci vorrà tempo, ma sarà il tempo della consapevolezza e della gratuità.
Come è vicino al modo di venirci incontro di Dio nel Natale!
Un bambino - Gesù Bambino - è questo “se vuoi...”
Buon Natale... se vuoi...