Esperar
L'avvento è l'attesa di Dio, del Re ch'è morto amando.
Da quel sospiro, si è diventati un po' tutti mendicanti di bellezza: l'uomo diventa cercatore di felicità. "Siamo in attesa del Dio-Bambino" vanno ripetendosi quaggiù lungo le quattro settimane d'Avvento. L'atteso è il soprannome col quale hanno imparato a chiamare il loro Dio: l'Atteso delle genti.
Questo, però, è l'Avvento più semplice: Dio manterrà le sue promesse, Fedele è il suo nome. L'attesa più complicata è l'altra: l'attesa che vive Dio.
Il periodo d'Avvento della Santissima Trinità: "Siamo in attesa dell'uomo. Che l'uomo accetti d'essere amato". La notizia certa di colui che ama è quella d'essere disposto ad amare ad oltranza, fin quasi a giocare in perdita, perché non è certo che l'amato accetterà d'essere protagonista di una simile avventura di grazia, di gratuità. Nemmeno Dio è così sicuro che l'uomo s'accorga del suo passaggio, del suo farsi assaggio di eterno nel tempo. Siccome è già capitato ai tempi di Noè, sarà più facile che accada di nuovo piuttosto che se non fosse mai accaduto.
Non facevano nulla che fosse male: consumavano, bevevano, si maritavano tra loro (liturgia di questa prima domenica di Avvento). E' l'elementare della vita. A castigare la loro attesa non fu un male fatto, ma che non fecero ciò che era per loro il bene, quello massimo: l'accorgersi di Dio, d'essere nell'interesse di Dio. Che Dio si stava interessando di loro.
Capiterà ancora: a Betlemme Lui passa ma non s'accorgono nemmeno, in Galilea predica e raddrizza gli arti ma non gli danno la pur minima fiducia, dalla Croce inaugura la Redenzione e sotto continuano a giocare a dadi. Sempre così: Lui passa-ripassa, loro s'appisolano, si distraggono fin quasi a prendere sonno e perdersi l'appuntamento clou.
Dio è in attesa dell'uomo: gli sta a cuore, non riesce più a prendere sonno finché l'uomo non è entrato dalla porta-di-casa-sua, il suo cuore s'agita in mille tormenti, non trova pace né tregua. Han detto che Dio è inutile all'uomo, che la sua è una passione-noiosa, che anche Dio è un oggetto tra gli altri, un oggetto inutile: a me, degli oggetti inutili, affascina da sempre la capacità che hanno d'aspettare il loro turno. Dio è inutile all'effimero dell'uomo: attende il suo turno, d'entrare in gioco quando l'uomo, tradito dall'effimero, chiamerà l'eterno. La fibrillazione di Dio ha a che vedere con l'attendere: "Se è in grado d'aspettarti, ti ama" ho letto sui jeans di una ragazza che viaggiava in aereo. E' stato il Buon-Avvento recapitato al mio indirizzo. Sarà per questo che per gli spagnoli aspettare è esperar: in fondo, aspettare è anche sperare. Che il Dio-Bambino ri-nasca, che l'uomo si decida a ritornare verso casa: che il mondo ritrovi la pace perduta.
Buon Avvento
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Presepio Post Natale 2019
Nelle settimane di questo Avvento abbiamo dato a tutti i ragazzi una statuina del presepe (Magi e stella), invitandoli a costruire un presepe “mobile” da portare in chiesa parrocchiale il 29 dicembre, per la messa delle 10.30. Ma non vogliamo rinunciare a vedere insieme i presepi più grandi che si preparano nelle nostre case o negli spazi comunitari.
Ecco allora l’iniziativa Presepio Post Natale 2019:
Scatta alcune fotografie al tuo presepio o a quello di amici e familiari, e inviale a #Palapresepio2019
le potrai così condividere con tutti tramite il sito www.oratoriopalazzago.it
Il 6 gennaio, dopo la messa delle 10.30, saranno anche proiettate e premiate, insieme a quelle dei presepi mobili portati in chiesa.
Non perdere l’occasione di tramandare l’amore per il Presepio!!!