letterina 20090607

L'affondo

 

Il sole e il diamante

Ma c’è davvero posto per due? C’è posto per Dio  e per me? Se Lui esiste, non sono uno schiavo? Se regna, che ne è della mia  libertà e chi sono ancora, io? Strano. Un diamante andrà mai a chiedere al sole:"Smetti di brillare! Tu mi schiacci!" ? Non dirà piuttosto:"Illuminami dunque, perché più vivi sono i tuoi raggi, più io scintillo e più posso essere diamante. Proprio perché tu ci sei, io sono pienamente me stesso".
Lo stesso avviene tra dio e l’uomo: più Dio è grande, più io posso essere uomo sotto il suo sguardo.
La Bibbia lo dice a suo modo: l’uomo è l’immagine di Dio, il suo diamante.  "Dio disse: Facciamo  l’uomo a nostra  immagine, secondo  la nostra somiglianza...E Dio  creò  l’uomo  a  sua  immagine;  a  immagine  di Dio  lo creò..."  Il  fatto  è  che  se  gli  uomini  non  fossero  in  una  certa misura dei, non sarebbero nemmeno uomini (L.Ferry).
Perciò è giustificata anche la fiducia profonda nell’uomo: in ogni essere  umano  ardono  scintille  del  fuoco  divino.  Credere  in  Dio  umanizza l’uomo; è il fondamento del vero umanesimo.
Ambedue queste affermazioni sono vere: Dio è l’Altissimo, lontano da noi, e Dio è il bassissimo, vicinissimo a noi. Trascendente e immanente: Dio ed egli è uomo, Dio-uomo. Ci sono state epoche di profonda angoscia perché, dal nostro punto di vista, Dio era soprattutto grande. E ci sono state epoche in cui immaginavamo Dio troppo piccolo. Ora, quando l’idea di Dio non è più equilibrata, c’è malessere dell’uomo. 

Godfried Danneels


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