La bella avventura del Cre è terminata, anche tra le lacrime viste l’ultimo giorno, di chi vorrebbe non finisse mai.
Parola, parole e due paroline ad alcune mamme che, anche nell’estate (per non perdere il vizio di tutto l’anno) fanno colazione (e merenda e aperitivo e after hour…) non solo con brioche, tramezzini e patatine, ma con abbondanti commenti e giudizi. Su cosa? Dipende dal tempo. Nell’anno scolastico, ad esempio, sui prof e sui voti chiaramente troppo bassi per la bravura dei figli, su quella nota che proprio non ci stava, sui troppi compiti… Nell’estate, oltre ai gossip di turno, sul Cre (al quale certo non può non mandare i figli, altrimenti chi farebbe la balia per un mese?). Appunto, il Cre: ma come è possibile fare andare a piedi i bambini dall’Oratorio al Fontanèl? Chiameremo la Protezione Civile! E quei due animatori che fan fumare i ragazzi? (cinque minuti, lontano dagli sguardi dei bambini, per un vizio che la signora aveva iniziato proprio all’età di quei due) E le animatrici? Buone solo a scoprirsi il più possibile e a mandare sms ai loro amichetti (lei intanto fa l’occhiolino ad un uomo. E non è il marito). La lista potrebbe continuare, ma già così da’ l’idea dello stile. Un piccolo suggerimento (due paroline, appunto): *sciacquarsi abbondantemente la bocca (perché escano parole intelligenti, sincere, belle, vere, come quelle che abbiamo cercato di proporre con il tema del Cre); *fare abbondante esercizio fisico (magari dando una mano a quelle persone che, per i suoi figli, puliscono l’oratorio, fan da mangiare seguono gli ateliers…); *fare scorta di umiltà (servirà tra alcuni anni quando il figlio più grande farà l’animatore e inizierà a fumare, a fare i cavoli suoi, a mandare sms e a mandare... a quel paese anche lei) sperando che ci sia ancora una comunità che accoglie. Lei e i suoi figli.
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