Anno della fede
L’11 ottobre (ricordando il 50° anniversario dell’apertura del Concilio ecumenico Vaticano II e il 20° della pubblicazione del Catechismo della Chiesa cattolica) prende il via l’Anno della fede. Obiettivo: Ravvivare la fede nei singoli e far uscire il cristianesimo dalle secche della marginalizzazione cui l’Occidente secolarizzato sembra averlo via via relegato. L’obiettivo dell’Anno della fede e della prossima Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei vescovi (7-28 ottobre) interroga tutti, senza eccezioni. La lettera “Porta fidei” con cui Benedetto XVI ha indetto l’Anno della fede, ricorda che “nel nostro contesto culturale tante persone, pur non riconoscendo in sé il dono della fede, sono comunque in una sincera ricerca del senso ultimo e della verità definitiva sulla loro esistenza e sul mondo. Questa ricerca è un autentico “preambolo” alla fede, perché muove le persone sulla strada che conduce al mistero di Dio”. Da questa diffusa “ricerca” parte l’Anno, “per dare rinnovato impulso – ha detto papa Ratzinger nel darne l’annuncio, il 16 ottobre 2011 – alla missione di tutta la Chiesa a condurre gli uomini fuori dal deserto in cui spesso si trovano verso il luogo della vita, l’amicizia con Cristo che ci dona la vita in pienezza”. Alla base, il riconoscimento che “la Chiesa ha il dovere di annunciare sempre e dovunque il Vangelo di Gesù Cristo”. Anche quella Chiesa che è la nostra Parrocchia. Diamoci tutti da fare. Intanto, con i pellegrini in Terrasanta, pregheremo anche per questo, lì dove la Parola s’è fatta carne. Scarica qui la letterina
|
|