Diversamente...
Leggiamo il tema di una bambina: “I miei compagni di classe”.
«Qualche giorno prima di iniziare la scuola la mamma mi ha detto che avrei conosciuto dei nuovi amici “diversamente abili”. Mi ha spiegato che sono quelli bravi a fare le cose, solo che le fanno a modo loro o in modo diverso.
Mi sono accorta che è proprio vero e la mamma aveva ragione.
Se io sono brava in disegno, Manuela è brava in matematica, e Andrea fa dei discorsi che nessuno capisce ma che alla maestra piacciono tantissimo. Ho anche delle maestre diversamente abili, perché una è brava in italiano e in motoria, l’altra invece preferisce matematica e scienze.
Anche il mio papà e la mia mamma sono diversamente abili: il mio papà lavora e aggiusta, la mamma cucina cose buone, il mio papà mi fa giocare con l’ipad, la mamma mi coccola.
Poi c’è Lucia, la mia compagna di banco in carrozzina: lei è diversamente abile perché ha più pazienza di tutti, infatti quando corriamo lei ci dice: “io guardo chi arriva primo”.
E sta lì sorridente a aspettare che arrivano tutti e non si stufa mai.
Vorrei essere come lei quando Carlo mi prende in giro.
Lei sarà però una grande scienziata, perché tantissime volte riesce a vedere per prima le cose che noi non vediamo. Un po’ come Karim, di quinta A, che non ci vede proprio, ma ha gli ultrasensi come i supereroi.
L’unica che non capisco è la mamma di Nicolas che quando lo viene a prendere dice sempre: “Oh, ma non ce n’è uno normale in questa scuola?”. Non lo so. Ma a me la scuola piace così».
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