“A Natale anche i muri mangino carne”
E’ bello e persino commovente vedere le nostre città e paesi rivestirsi di luci, perché dovrebbero raccontare ed esprimere l’esultanza e la letizia per il Natale del Figlio di Dio nella nostra carne mortale. L’Incarnazione del Signore, infatti, va celebrata con molta solennità! Niente e nessuno deve essere escluso da questa gioia.
San Francesco d’Assisi diceva che nel Natale del Signore, “anche i muri mangino carne, e se questo non fosse possibile, almeno ne siano spalmati all’esterno”. Egli voleva che in questo giorno i poveri ed i mendicanti fossero saziati dai ricchi, e che i buoi e gli asini ricevessero una razione di cibo e di fieno più abbondante del solito.
Se potrò parlare all’imperatore — diceva — lo supplicherò di emanare un editto generale, per cui tutti quelli che ne hanno possibilità, debbano spargere per le vie frumento e granaglie, affinché in un giorno di tanta solennità gli uccellini e particolarmente le sorelle allodole ne abbiano in abbondanza»” ( cfr. Vita Seconda di San Francesco d’Assisi).
Sappiamo bene, tuttavia, che questa ricorrenza è, nostro malgrado, assai strumentalizzata a fini esclusivamente commerciali così da snaturarla nel suo vero significato e ridurla a pura esteriorità: con superficialità abbiamo sostituito “il fine con i mezzi”, creando confusione e disorientamento. Se, infatti, dal Natale eliminiamo il protagonista principale, esso rimane completamente vuoto. In questo caso è, allora, lecito chiedersi che senso ha colorare a festa le vie e le piazze delle nostre città e perché si investa moltissimo in luci, addobbi, pranzi, regali e musiche. Pensiamo a un matrimonio: se da una festa di nozze (e il Natale è realmente la festa di nozze tra il cielo e la terra) non consideriamo più gli sposi, per quale motivo la celebriamo? Mentre ci apprestiamo ai consueti preparativi proviamo, allora, a lasciare risuonare nei nostri cuori questi interrogativi, ricordandoci che il Natale è esclusivamente a motivo di Cristo! Se non c’è Lui, non sussiste il Natale! Non esiste, perciò, il Natale laico e quello cristiano, perché il Natale o è a causa di Cristo o non è. Restituiamo, perciò, “il cuore” a questa ricorrenza celebrandola al meglio, senza... “badare a spese”, sull’esempio di quel “famoso” padre misericordioso che, per esprimere la gioia del ritorno a casa del proprio figlio minore, non esita ad ammazzare il vitello grasso, a mangiare e fare festa, allietato persino dall’orchestra del villaggio (cfr Lc 15).