Ma non è ancora Natale!
Là dove troviamo presepi che, non ancora Natale, hanno già la statua di Gesù Bambino (come all’ingresso della Casa di Comunità), il minimo che diciamo è: ”Ma non è ancora nato!”, oppure: ”non è ancora arrivato il 25 dicembre!” Se poi ci sono già i Magi (come nel presepio in chiesa parrocchiale) apriticielo!
Ma è proprio vero che Gesù nasce ogni anno?
Inoltre, un presepio ha senso senza il Bambino? Penso proprio di no.
Gesù è nato 2000 anni fa e non nasce più. Semmai, mentre ci avviciniamo al Natale e sentiamo frasi tipo “lasciar nascere il Signore nel nostro cuore” e utilizziamo espressioni come nascita, venire alla luce, mettere al mondo... è più utile riflettere proprio su questo.
Seguite questi passaggi di una riflessione di Maria Zambrano (filosofa e saggista spagnola)
“L'animale nasce una volta per tutte, l'uomo invece non è mai nato del tutto, deve affrontare la fatica di generarsi di nuovo o sperare di essere generato. La speranza è fame di nascere del tutto, di portare a compimento ciò che portiamo dentro di noi solo in modo abbozzato. In questo senso la speranza è la sostanza della nostra vita, il suo fondo ultimo; grazie ad essa siamo figli dei nostri sogni, di ciò che non vediamo e non possiamo verificare. Affidiamo cosi il compimento della nostra vita a un qualcosa che non è ancora, a un'incertezza. Per questo abbiamo tempo, siamo nel tempo: se fossimo già formati del tutto, se fossimo già nati interamente e completamente, non avrebbe senso consumarci in esso. La speranza dà alla vita umana un carattere angoscioso, le trasmette la sua ansia sempre insoddisfatta, il suo sforzo illimitato, dato che nessuna fatica sufficiente per colmare questa speranza che geme: 'Perché sappiamo che tutte le creature gemono all'unisono e sono gravide ancora adesso', dice san Paolo.
L'uomo ha una nascita incompleta e per questo non si è mai adattato a vivere naturalmente e ha avuto bisogno di qualcosa di più: religione, filosofia, arte o scienza. Non è nato né cresciuto interamente per questo mondo perché non s'incastra perfettamente in esso, e sembra che niente sia predisposto per lui; la sua nascita è incompleta e così il mondo che lo aspetta. Deve dunque finire di nascere interamente e crearsi il proprio mondo, il proprio posto, il proprio luogo, deve incessantemente partorire se stesso e la realtà che lo ospita.”
E se il Natale di Gesù fosse per far nascere continuamente noi?
Davvero la statua del Bambino dobbiamo metterla subito!