Con il dovuto rispetto (3) - Il telefonino
Terzo appuntamento dal libro di Mons. Mario Delpini, arcivescovo di Milano "Con il dovuto rispetto. Frammenti di saggezza all'ombra del campanile”.
Che cosa hanno in comune il dott. Armando, la zia Ebe e Giu? Risposta facile: il telefonino.
Il dott. Armando è un uomo d'affari. Il cartello perentorio non l'ha convinto a spegnere il telefonino entrando in chiesa. Quando l'hanno chiamato, non si è scomposto: ha preso il telefonino, controllato il numero, riposto alla chiamata ("sì, sì, va bene, è per giovedì mattina") e rimesso in tasca il telefonino.
Neppure s'è accorto di aver disturbato mezza chiesa, compreso il predicatore.
La zia Ebe è una maestra attempata.
Da quando ha scoperto l'utilità del telefonino non se ne separa mai.
Quando entra in chiesa si dimentica spesso di spegnerlo. Il giorno del compleanno, l'hanno chiamata anche durante la messa. La zia Ebe è un po' sorda: prima di rendersene conto e prima di trovarlo tra le infinite tasche della sua borsa, ha fatto in tempo a infastidire tutti.
La Giu è nel gruppo adolescenti. Per decidere della serata deve fare almeno quindici telefonate e l'ultima risposta si annuncia proprio durante la consacrazione con una suoneria che sembra un allarme.
Il dott. Armando, la zia Ebe e la Giu, oltre al telefonino, hanno in comune anche un'altra cosa: la maleducazione!
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