letterina 20190915 - Non padroni, ma collaboratori

Non padroni, ma collaboratori

E’ proprio lunga la lista dei grazie che bisognerebbe compilare al termine della XI Festa di Comunità, insieme ai commenti positivi che tante persone, del paese e fuori, hanno fatto.
Pensando alla squadra che monta e smonta, ai referenti dei vari settori, ai volontari impegnati nella cucina e alla griglia, nel reparto bar, pizzeria e torte, nel servizio alle casse e tra i tavoli, nell’animazione, nelle tombole e nelle pulizie e ai tanti che usufruiscono di tutto ciò, ci sono alcuni interrogativi che ogni anno mi faccio. Tutto questo ci aiuta a crescere nei legami di amicizia e corresponsabilità? Ci fa sentire parte? Aiuta ad aprire gli occhi sul senso di tutta questa “macchina”? Alla fine c’è anche un utile economico che certamente sappiamo dove mettere, visto che la Parrocchia è sempre un cantiere aperto, ma non potremmo essere soddisfatti se fosse solo per questo.
Nel pranzo dell’ultima Domenica, ringraziando i giovani che iniziavano a servire ai tavoli e che poi avrebbero fatto anche la sfilata, dicevo che “qualcuno di loro ha perfino rinunciato alla messa festiva per essere lì”. Un sorriso ci scappava, ma per me diventa la domanda: come stanno a fede questi ragazzi, ma anche questi adulti? Certo, non si può “misurare” la fede solo guardando la partecipazione alla messa, ma sicuramente questo è uno dei criteri. Alla messa con i volontari, nel martirio di san Giovanni Battista, molti c’erano. Ma la Domenica? Proprio per questo sento di dire grazie per quelle magliette INCONTRA che si mescolano all’assemblea liturgica, indossate anche da alcuni adolescenti. Aiutano anche la mia fede.
Grazie a D. perchè, se la sera ha il turno alla festa, non manca di venire alla messa delle 10.30; anche in estate lui c’è. Quando c’è da fare non scappa. Al Cre? Eccolo. Al camposcuola, presente. E se da una parte mi viene da dire: ”fossero tutti come lui”, dall’altra sento di rispettare la libertà e i tempi di ciascuno.
Sapere questo può essere un incoraggiamento per tutti, perché si possa realizzare ciò che San Paolo scriveva nella seconda Lettera ai Corinzi (1, 24) : ”Noi non intendiamo fare da padroni sulla vostra fede; siamo invece i collaboratori della vostra gioia, perché nella fede voi siete saldi”.

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