letterina 20200816 - Giovani e alcool

Giovani e alcool

Estate per molti adolescenti e giovani fa rima con alcool a volontà.
E anche le ragazze non stanno a guardare...

Una ricerca dello scorso anno, «Adolescenti e Alcol» condotta da Laboratorio Adolescenza e Osservatorio Permanente Giovani ed Alcol in collaborazione con l’Istituto di Ricerca Iard, aveva evidenziato che il problema dell’alcol fra i più giovani è ancora un’emergenza ma sembra che qualcosa stia cambiando in meglio. Infatti, aumenta l’età del primo contatto (in ambiente familiare) con una bevanda alcolica, cresce la percentuale di chi non ne ha mai assaggiato una e diminuisce la frequenza con cui abitualmente si consumano.
Le evidenze positive emerse dall’indagine non devono però fare abbassare la guardia, perché se l’esordio e il consumo abituale di bevande alcoliche in ambito familiare appare in riduzione, sul fronte dei comportamenti più a rischio (le ubriacature) non si registrano gli stessi evidenti segni di miglioramento. A una leggera riduzione della percentuale di adolescenti che dichiara di avere avuto ripetute esperienze di ubriacatura (6,3% nel 2019 , 7,1% nel 2017) risponde un aumento (specie tra le femmine) della esperienza singola di ubriacatura (16% nel 2019, 13,7% nel 2017). Ciò conferma l’evidente influenza condizionante del gruppo dei pari, ammessa dagli stessi intervistati. Tra le motivazioni da loro indicate, che spingono un adolescente a bere, perdono complessivamente peso, rispetto al passato, quelle di tipo «individuale» (dimenticare i problemi, sentirsi bene, vincere la noia) e aumentano quelle «sociali»: adeguarsi al gruppo (prima motivazione in assoluto), darsi delle arie, aprirsi agli altri.
«Se all’atteggiamento più attento delle famiglie nei confronti dell’alcol ha certamente contribuito il messaggio forte dei pediatri in questa direzione — afferma Gianluigi Marseglia, direttore della Clinica Pediatrica dell’Università di Pavia — dobbiamo rendere più incisiva la nostra azione direttamente nei confronti degli adolescenti. È infatti preoccupante il fenomeno che vede ragazze e ragazzi (soprattutto della fascia d’età appena superiore a quella osservata dall’indagine) accedere al Pronto soccorso, specialmente nel fine settimana, per problemi legati al consumo eccessivo di alcol, se non addirittura in stato di vero e proprio coma etilico. E’ successo anche in bergamasca nel fine settimana scorso, quando, nell’arco di tre ore, da mezzanotte alle tre, sono state chiamate le ambulanze a Ciserano per due quattordicenni, a Presezzo per una ventunenne in codice giallo, per tre ragazze di 16, 17 e 18 anni che da Orio al Serio sono state portate al Bolognini di Seriate e per un giovane di 26 anni che si è sentita male a Stezzano.
Cresce l’idea che senza alcool e, soprattutto, senza bere fino a perdere coscienza di ciò che si fa, non ci si possa divertire. Vai a capirla...

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