Sta uscendo un nuovo libro di Stefano Nava, Fango, da cui prendiamo alcuni stralci su San Giuseppe, in questo anno a lui dedicato, all’inizio del mese di maggio con la festa di San Giuseppe lavoratore e nella giornata delle vocazioni, con il messaggio del papa dal titolo “San Giuseppe: il sogno della vocazione“.
...Provare a entrare nella bottega del falegname di Nazareth. Osservare le sue mani ruvide e abili che levigano il legno, lo accarezzano, lo curano. Come antichi viandanti potremmo fermarci sulla soglia dell'umile artigiano e imparare dai suoi occhi bassi e vivi a scrutare e accarezzare i nodi del legno e della vita. Provare a riparare, a restaurare più che buttare: le cose, le persone. Dovremmo tentare di rimanere nelle poche e sincere amicizie. Senza dovere per forza cercare conoscenti ovunque. Trovare e custodire i legami della nostra piccola Nazareth.
Giuseppe, l'uomo dei sogni. In poche righe di Vangelo, Giuseppe deve dare credito a una voce notturna. E lo fa. Noi tempestati da troppe ambizioni ogni giorno, non riusciamo a dire sì a uno, uno solo, dei nostri desideri. Lui sì. Mi stupisce quest'uomo la cui vita è segnata e condotta dal sogno: vero, reale, concreto. Mentre noi vaneggiamo tra deboli visioni, Giuseppe riscrive la sua storia per inseguire la concretezza di un sogno; ci insegna che o il sogno si sporca di realtà, di fatica, di ostacoli o sogno non è. Lui, che ha percorso poche miglia rispetto a ciò che noi potremmo fare oggi; la cui storia si è persa in anni nascosti, fatti di bottega e sudore; i cui viaggi hanno più il sapore della fuga che dello svago, lui ci parla di sogni. Mi sono spesso chiesto come abbia fatto quest'uomo a credere e dare vita a ciò che sentiva dentro. Credo gli siano bastate tre cose: gli occhi di Maria, un pezzo di legno, il silenzio.
Gli occhi di Maria. Matteo nel suo Vangelo dice che Giuseppe è un uomo giusto. Mi chiedo a quale giustizia faccia riferimento. La legge prescriveva, nel suo caso, la lapidazione della propria fidanzata da parte della gente della sua città (Dt 22,20-21). La sua giustizia, però, non fa appello alla legge antica ma sa scavare negli occhi della ragazza di cui è innamorato. Domande, forza di volontà e poi fiducia. E la fiducia si dona solo a chi ti guarda in volto, a chi guardi negli occhi. Gli occhi di lui negli occhi di Maria.
Un pezzo di legno. Sono convinto che nella bottega Giuseppe abbia imparato a fidarsi e a credere in un sogno. Quando sono davanti a una tela bianca proietto lì la mia idea, il mio sogno. Ma prima che ciò si avveri, prima di realizzare l'opera, attraverso sempre un punto critico, una fase di difficoltà, di prova, uno spazio d'ombra. Sembra che il quadro non esca. E in quel preciso istante devo fare appello alla fiducia. È lì che occorre credere, non arrendersi a ciò che, in quel momento, il quadro dice. Sperare e sognare di andare oltre. Forzare il visibile. Solo così l'opera si porta a compimento. Chi lavora il legno, come un quadro, sa che per giungere al temine deve fidarsi anche nel momento buio.
Il silenzio. Due capitoli del Vangelo in cui si parla di lui. In cui lui, però, non parla. Giuseppe sogna, si sveglia e “prende con sé". Prima "la sua sposa" (Mt 1,24) e poi, per altre due volte, «il bambino e sua madre" (Mt 2,14.21). Non una parola esce dalla sua bocca. Per tre volte tace. Giuseppe l'uomo avvolto dal silenzio, l'uomo dell'ascolto, della cura, del prendersi cura.
Giuseppe: l'artigiano, il fabbricante di ali, che può permettersi di abitare il sogno proprio perché bene ancorato alla terra. L'uomo degli zoccoli robusti, la cui esistenza trova equilibrio tra cielo e terra, le cui ali hanno il sapore del legno, della stoffa, della cura. Quando i nostri ritmi si fanno intensi, storditi da troppe parole e desideri, sarebbe bello potersi rifugiare in quella bottega, ascoltare il suono della pialla, quello delle sue mani. Penetrare i suoi occhi. Respirare i suoi silenzi.
Leggi qui le iniziative del prossimo periodo
Gli Appuntamenti:
- Domenica 25 aprile: Quarta di Pasqua.
- Lunedì 26 aprile,
ore 20.15 gruppi Adolescenti-Giovani. - Mercoledì 28 aprile,
dalle 14.30 alle 16.30 consegna tuniche ragazzi Prima Comunione, in Oratorio. - Giovedì 29 aprile,
ore 20.30 Salone Casa Comunità: Consiglio Pastorale Parrocchiale. - Venerdì 30 aprile,
dalle 17.00 alle 18.30 consegna tuniche ragazzi Prima Comunione, in Oratorio;
ore 17.30, Chiesa Parrocchiale: ragazzi Cresima. - Domenica 2 maggio: Quinta di Pasqua.
Varie:
- Pre-iscrizioni Animatori Cre 2021 “Urrà” entro il 25 aprile (modulo scaricabile qui )
- La data della Prima Comunione è stata posticipata al 6 giugno 2021, Solennità del Corpus Domini.
- Se vuoi ricevere La Lette...Rina, in automatico, nella tua casella e-mail, non devi far altro che iscriverti al nuovo servizio NewsLetteRina qui a fianco.
In questo modo, tutte le settimane, riceverai una mail con gli aggiornamenti dalla tua comunità evitando sprechi di carta..