E la luce fu…

E la luce fu…

Quaranta giorni dopo il Natale, la Chiesa celebra la festa della Presentazione del Signore. Nel tempo, la liturgia ha aggiunto a questa festa la benedizione delle candele, a richiamare Gesù “Luce delle genti”.

“Ora lascia, o Signore, che il tuo servo vada in pace secondo la tua parola, perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza, preparata da te davanti a tutti i popoli: luce per rivelarti alle genti e gloria del tuo popolo.” (Vangelo di Luca)
In principio Dio disse: “Sia la luce!” E la luce fu. Dio vide che la luce era cosa buona e separò la luce dalle tenebre. (Genesi 1)
Questi sono due passi presenti nella Bibbia che riportano alla mente l’uso che i nostri nonni facevano delle candele. Tutte le sere le famiglie si riunivano in un unico locale e seduti intorno alla fievole luce di una candela i grandi raccontavano storie di cavalieri, di mostri, di fate ai bimbi che con gli occhi fissi sui narratori assorbivano come oro colato ogni parola sentita. Poi, mentre la fiamma tremula baciava quei volti, il capofamiglia iniziava con un semplice segno di croce le preghiere della sera e la recita del santo rosario. Tutti, compresi i bambini, magari un po’ assonnati, rispondevano alle invocazioni. Non era necessario avere tanta luce che abbagliasse, bastava la luce della fede per assaporare quello che era il momento più importante della giornata. Allora non erano avvolti da luci di tv e social, di lampadine, di torce telefoniche, ma avevano imparato ugualmente a puntare alle cose alte, vere e preziose della vita. Con tanta semplicità comprendevano con la fede che Lui è la luce della vita e con piccoli gesti diventavano a loro volta luce per gli altri.
Oggi ci lasciamo catturare facilmente dal bagliore delle innumerevoli luci, temiamo di abbassarle per paura che lo Spirito:
- sussurri al nostro cuore parole di libertà e di amore per gli altri;
- ci doni la capacità di stupirci di fronte ad un sorriso, ad un semplice grazie, ad un tramonto;
- ci faccia dimenticare per qualche frammento del nostro tempo le tante voci superficiali e opportuniste che ci circondano.
Quanto sarebbe bello se sapessimo accettare la luce di Dio fidandoci di Lui, illuminando con la sua presenza gli angusti angoli bui della nostra vita e poi imparassimo ad avere lo stesso sguardo del profeta Simeone che riconobbe in quel bimbo la Luce delle genti.
E quanto il mondo ha bisogno oggi della luce di Cristo!

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