L'affondo
Seconda tappa anno pastorale: un ciuffo d'erba
E poi cos'altro mettere nella bisaccia? Un ciuffo d'erba del monte. Per gli apostoli il monte è quello delle beatitudini, laddove di fronte alle folle sterminate suonò per la prima volta il messaggio di liberazione proposto da Gesù. Sicché portarsi nella bisaccia un ciuffo d'erba colto da quelle pendici fiorite significa, per il credente di oggi, portarsi incorporata l'allegoria della novità cristiana, della novitas cristiana. Significa che lui stesso deve diventare icona della novitas cristiana al punto tale di dare la vita, senza riduzione in scala, per quelle che Ignazio Silone chiamava "apparenti assurdità". La povertà, la nonviolenza, la solidarietà, le testimoniamo vivendole mediante il perdono,
l'amore per i nemici, la passione per la verità, lo schieramento di parte accanto agli umiliati e agli offesi, l'abbandonarsi fiduciosi alla provvidenza...
Il mondo di oggi, pur così distratto, si lascia ancora colpire dalla coerenza di quanti "rendono ragione della propria fede", qualunque essa sia. Sono le parole, semmai, che oggi rendono l'uomo indifferente. A non fare né caldo né freddo, all'uomo contemporaneo, sono le affermazioni di principio, quando esse non trovano riscontro nella vita. A rendere indifferente è l'insignificanza dei programmi che si prolungano nell'accademia e si esauriscono nel vaniloquio. I fatti concreti però lo seducono, le scelte di vita lo interpellano con forza e gli schermi dei suoi radar - dei radar dell'uomo contemporaneo - anche se sono refrattari a registrare la presenza dei loro maestri, registrano sempre la presenza dei testimoni.
Un'altra cosa importante: la testimonianza offerta agli uomini d'oggi, se vuole trovare eco nel loro cuore, deve essere genuinamente cristiana, genuinamente, con il marchio di origine controllata; perchè la gente, insospettita da in mercato così pieno di contraffazioni, è diventata guardinga, oggi; forse non coglie al volo le sofisticazioni alimentari, ma per le adulterazioni spirituali ha il fiato prontissimo. Concretezza e autenticità: è su queste coordinate - da rintracciare non nelle carte nautiche o nei libri edificanti o nei nostri messali o nelle nostre sontuose liturgie, ma nella vita pratica dei cristiani coerenti - che gli uomini d'oggi - per quanto scettici, increduli o indifferenti, o anche diversi potranno incrociare la loro rotta con quella di Gesù Cristo.
don Tonino Bello
Concretezza e autenticità che si presenteranno a noi in questo avvento con il volto e i passi di Maria, umile ancella. E dunque: concretezza, autenticità e umiltà:per respirare l'alta quota del monte delle beatitudini, e non far disseccare il ciuffo d'erba delle sue pendici nella nostra bisaccia
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Numeri telefonici dei sacerdoti dell’Unità Pastorale:
Don Lorenzo (Gromlongo) 035 540059 ; 3394581382.
Don Umberto (Barzana) 035 540012; 3397955650.
Don Paolo (Burligo) 035 550081.
Don Giuseppe (Palazzago) 035 550336 ; 3471133405.
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