L'affondo
Libertà religiosa
La libertà religiosa è un diritto individuale, sociale, universale. Lo reclamiamo tra noi e per tutti i credenti. A che punto è la situazione nel mondo?
L'articolo 18 della Dichiarazione universale dei diritti umani afferma: «Ogni individuo ha diritto alla libertà di pensiero, di coscienza e di religione; tale diritto include la libertà di cambiare religione o credo, e la libertà di manifestare, isolatamente o in comune, e sia in pubblico che in privato, la propria religione o il proprio credo nell'insegnamento, nelle pratiche, nel culto e nell'osservanza dei riti». A oltre sessant'anni di distanza, che ne è di questo diritto? Benedetto XVI lo ha richiamato in occasione della Giornata della pace 2011, parlando di libertà religiosa come di via alla pace. Eppure, la cronaca di questi ultimi anni - e delle recenti settimane - sembra dimostrare esattamente il contrario. Dall'Iraq arrivano in continuazione notizie di chiese incendiate, di cristiani perseguitati, uccisi, in fuga... Dal Pakistan, il caso di Asia Bibi, accusata di blasfemia e condannata a morte, riaccende i riflettori su un altro Paese, dove la libertà religiosa per le minoranze cristiane non solo non è garantita, ma viene spesso e volentieri calpestata. In Paesi come l'Algeria, è proibita ogni forma di proselitismo, ma ogni pretesto può venire usato per dare la caccia ai cristiani locali o per espellere gli stranieri. In Egitto è in atto una fuga paragonabile solo a quella dei Territori palestinesi... Per la libertà nostra e degli altri Secondo il Rapporto 2010 sulla libertà religiosa, dell'associazione Aiuto alla Chiesa che soffre, oggi nel mondo, il 75 per cento di coloro che subiscono violazioni della libertà religiosa sono cristiani. Eppure non sono solo loro a non vedersi garantito questo diritto fondamentale, diritto individuale e universale.
Anche molte altre minoranze religiose, in molte regioni del pianeta e in diversi contesti, subiscono persecuzioni e soprusi. «Nel momento in cui denunciamo le violenze contro i cristiani - avverte René Guitton - non dobbiamo dimenticarci di tutti gli altri. Dobbiamo lottare insieme contro tutte le forme di discriminazione e persecuzione. Come cristiani non possiamo limitarci a difendere la libertà religiosa solo di altri cristiani, chiudendoci in un comunitarismo che serve solo a scavare fossati tra le culture e le religioni e che rende meno credibili le nostre legittime proteste».
Anna Pozzi
Numeri telefonici dei sacerdoti dell’Unità Pastorale:
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Don Umberto (Barzana) 035 540012; 3397955650.
Don Paolo (Burligo) 035 550081.
Don Giuseppe (Palazzago) 035 550336 ; 3471133405.