L'affondo
Il cortile dei gentili
«Io penso che la Chiesa dovrebbe anche oggi aprire una sorta di “cortile dei gentili” dove gli uomini possano in una qualche maniera agganciarsi a Dio, senza conoscerlo e prima che abbiano trovato l'accesso al suo mistero, al cui servizio sta la vita interna della Chiesa. Al dialogo con le religioni deve oggi aggiungersi soprattutto il dialogo con coloro per i quali la religione è una cosa estranea, ai quali Dio è sconosciuto e che, tuttavia, non vorrebbero rimanere semplicemente senza Dio, ma avvicinarlo almeno come Sconosciuto». Queste parole, indirizzate da Benedetto XVI alla Curia romana in occasione degli auguri natalizi del 2009, hanno prodotto un effetto anche concreto: un dicastero vaticano, il Pontificio consiglio della cultura, ha dato il via a un'istituzione, denominata appunto «Cortile dei Gentili», per aprire un dialogo serio e rispettoso tra credenti e agnostici o atei. L'evento inaugurale si è tenuto a Parigi in questo mese di marzo in contemporanea in più sedi: la Sorbona, l'Unesco e l'Académie Française, secondo prospettive diverse. L’immagine del Cortile che fa riferimento al primo recinto (largo 300 metri e lungo 475) del tempio di Gerusalemme in cui potevano entrare i pagani, dice oggi che credenti e non credenti stanno su territori differenti, ma non si devono rinserrare in un isolazionismo sacrale o laico, ignorandosi o peggio scagliandosi sberleffi o accuse, come vorrebbero i fondamentalisti di entrambi gli schieramenti. Certo, non si devono appiattire le differenze, liquidare le diverse concezioni, ignorare le discordanze. Ognuno ha i piedi piantati in un “cortile” separato, ma i pensieri e le parole, le opere e le scelte possono confrontarsi e persino incontrarsi. Quello che il progetto denominato «Cortile dei Gentili» vuole proporre è un duetto (dal latino duo) ove le voci possono appartenere anche agli antipodi sonori, come un basso e un soprano, eppure riescono a creare armonia, senza per questo rinunciare alla propria identità, cioè – fuor di metafora – senza scolorirsi in un vago sincretismo ideologico. |
Numeri telefonici dei sacerdoti dell’Unità Pastorale:
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Don Umberto (Barzana) 035 540012; 3397955650.
Don Paolo (Burligo) 035 550081.
Don Giuseppe (Palazzago) 035 550336 ; 3471133405.