letterina 20120108

GUSTA la bellezza della sua chiamata

Entriamo nella terza tappa del nostro cammino pastorale con il senso del GUSTO: Gusta la bellezza della sua chiamata. E ci mettiamo presso il lago di Galilea e a Cafarnao, lì dove è risuonato l’invito: Seguimi!
Ai pellegrini che giungono oggi sulle sponde del lago di Tiberiade si presentano caratteristiche che erano comuni anche al tempo di Gesù: lo specchio dell’acqua si trova in fondo a una conca, circondata di verde vicino alla riva, ma ben presto seguita da pareti rocciose. Al di sopra di esse, quasi in forma di altopiano, si estendono la pianura di Galilea verso occidente e quella di Golan a oriente. Il lago è invece aperto verso Nord - dove si intravedono più lontano le cime dell’Hermon  - e verso Sud nella direzione del Mar Morto: è il Giordano che segna questa apertura da Nord a Sud il fiume che proviene dalle pendici dell’ Hermon e dopo essersi raccolto nel lago di Tiberiade, prosegue nella direzione del Mar Morto, descrivendo nella profonda ”fossa Giordanica” ampie curve, riconoscibili per la vegetazione che sorge lungo le sue rive.
Sulle sponde del lago si erge Tiberiade, segnata da secoli di storia e con abbondanti testimonianze della sua lunga esistenza: da quelle più antiche fino al cemento e ai grandi palazzi attuali.  Il pellegrino, scendendo da Tiberiade, generalmente è portato ad attraversarli in fretta  - come dovevano fare tanti ebrei al tempo di Gesù (era un centro semipagano, costruito su un cimitero! E poi era la residenza di Erode Antipa!) - per prendere posto in qualche battello da traghetto e staccarsi da quella spiaggia per introdursi sul lago di Gesù e degli apostoli.

A Cafarnao sono ambientati molti episodi della prima parte del ministero di Gesù in Galilea. Qui, lungo il lago, vengono chiamati i primi discepoli quale primizia del popolo del tempo della salvezza, (Mc 1,16-20); qui è ambientata la cosiddetta giornata di Cafarnao, “giornata tipo”, nella quale il Regno, portato da Gesù, incontra le varie situazioni umane (Mc 1,21-45).È la giornata nella quale la parola e la persona di Gesù liberano coloro che egli incontra e che sono afflitti da vari mali.    

 

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