In Quaresima, con gli adolescenti, facciamo un momento di preghiera nel quale riflettiamo sul Vangelo della settimana, abbinato alla scultura di Defendi e ad un racconto. Ne proponiamo a tutti uno che ci ha fatto pensare. Un giorno un vecchio saggio fece la seguente domanda ai suoi discepoli: "Perché le persone gridano quando sono arrabbiate?". "Gridano perché perdono la calma", rispose uno di loro. "Ma perché devono gridare, se la persona sta di fianco a loro?", disse nuovamente il pensatore. "Bene, gridiamo perché desideriamo che l'altra persona ci ascolti", replicò un altro discepolo. E il maestro tornò a domandare: "Allora non è possibile parlargli a voce bassa?". I discepoli diedero varie risposte ma nessuna convinse il vecchio saggio. Allora egli esclamò: "Voi sapete perché si grida contro un'altra persona quando si è arrabbiati? Il fatto è che, quando due persone sono arrabbiate, i loro cuori si allontanano molto. Per coprire questa distanza bisogna gridare per potersi ascoltare. Quanto più arrabbiati sono, tanto più forte dovranno gridare per sentirsi l'uno con l'altro. D'altra parte, che succede quando due persone sono innamorate? Loro non gridano, parlano soavemente. E perché? Perché i loro cuori sono molto vicini. La distanza tra loro è piccola. A volte sono talmente vicini i loro cuori che neanche parlano, solamente sussurrano. E, quando l'amore è più intenso, non è necessario nemmeno sussurrare, basta guardarsi. I loro cuori si intendono. E' questo che accade: quando due persone si amano, si avvicinano!". Infine il vecchio saggio concluse dicendo: "Quando voi discuterete, non lasciate che i vostri cuori si allontanino, non dite parole che li possano distanziare ancora di più, perché arriverà un giorno in cui la distanza sarà così tanta che non incontreranno mai più la strada per tornare".
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