letterina 20120512

Ai piedi di Dio (2)

Il secondo termine è <<supplica>> (il primo era preghiera, sulla Rina scorsa)
La radice latina del termine (plec) si esprime in un verbo, plecto, in cui è contenuta l’idea di piegare, e che dà origine a numerosi aggettivi: sem-plice, piegato una volta sola; du-plice, piegato due volte; com-plice, piegato insieme, legato, implicato. A questo gruppo appartiene anche il termine sup-plice, che indica colui che è piegato ai piedi di ...
Supplicare vuol dire allora prendere la posizione del supplice, di colui che si china per toccare i piedi o le ginocchia di una persona. Lo si capisce da un’usanza di guerra che conosciamo attraverso l’epopea omerica: colui che, incalzato dal nemico, sta per essere ucciso, deve, per aver salva la vita, cingere le ginocchia del suo avversario prima che l’altro, nella foga della battaglia, l’abbia ferito. Arrivare a toccare le ginocchia voleva dire aver salva la vita.
Salvezza della vita è toccare Dio, piegarsi insieme a lui, intrecciarsi con lui.
La preghiera non consiste quindi in una seria di richieste, ma nel toccare Qualcuno che, a ogni mia supplica, si piega su di me, intreccia il suo respiro con il mio respiro, i suoi passi con i miei passi. Non so se Dio esaudirà, ma so che è coinvolto, è implicato. Ed è salva la vita.
Tutte le storie di salvezza nascono da una frattura che grida di essere ricomposta, da una lontananza che domanda di essere annullata. La preghiera porta in sè l’eco di una domanda di matrimonio, una radice di comunione; la supplica è chinarsi fino a toccare i piedi di Dio, e vederlo implicato nel mio andare e respirare.
Un giorno alcuni discepoli chiesero al loro maestro: <<Perchè una volta i santi parlavano con Dio faccia a faccia e oggi più nessuno riesce a vedere il suo volto?>>. Rispose il maestro: <<Perchè oggi nessuno sa più chinarsi così profondamente. Sul proprio intimo>>.

(da: Come un girasole di E. Ronchi)

In questa settimana abbiamo le GIORNATE EUCARISTICHE un’occasione
per vivere la PREGHIERA e la SUPPLICA...
Metti in cantiere un tempo di ADORAZIONE.

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