letterina 20120519

Tavola e comunione

Se c’è “casa”, molte cose ruotano attorno alla tavola. Anzitutto si strutturano intorno ad essa i “riti del pasto”, delicatissime soglie di dipendenza e di comunione, di con-vivenza e di autosostentamento. La comunione e la comunicazione si intrecciano: mangiare e parlare, parola e pasto sono analoghi e correlati. Il pasto solitario o la parola che non si lascia nutrire dall’altro, sono degenerazioni dell’esperienza familiare, oggi intaccata profondamente dalle pratiche televisive e dalla divisione dei tempi di lavoro. La “pausa pranzo” non riesce mai ad essere pienamente festiva: ma un pranzo ridotto ad autosostentamento significa mangiare la propria condanna. Le tradizioni monastiche hanno percepito la delicatezza di questa soglia, trasformando il pasto in un atto di ascolto silenzioso. Il pasto intorno alla tavola è un surplus comunicativo, tanto necessario quanto la funzione elementare del “mantenersi in vita”. Ma la fame, nell’uomo, non è quella “di solo pane”. Chi mangia insieme vive insieme, e, reciprocamente, per vivere insieme bisogna mangiare insieme. Intorno alla tavola si gioca una parte non secondaria della nostra “convivenza”. Anche quando alla tavola giunge l’altro, l’ospite, lo straniero.
D’altra parte invitare alla propria tavola (l’invito a pranzo) è un terreno delicatissimo di relazioni che cambiano... Nel mangiare presso qualcuno facciamo l’esperienza di “ringraziare per la vita donata”. Solo a mani vuote posso entrare nella logica di “totale dipendenza” dall’altro. La cura per l’accoglienza dell’ospite comincia sempre da una preparazione di cibi, perché possa sostentarsi a suo agio. Percepire la tavola di una casa come luogo delicato e prezioso in cui la comunione verso l’interno e verso l’esterno si gioca nel “presentare e consumare cibi” costituisce una risorsa decisiva per la vita spirituale.
Proprio perché elementare, ha bisogno di un grado superiore di attenzione e di esercizio, in cui dar prova di virtù e di stile.
Anche nella festa di Prima Comunione c’è qualcosa di tutto questo...

 

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