letterina 20120623

Giovanni, uomo paradossale

Giovanni è un uomo paradossale. In tutta la sua vita ha seguito vie che sono completamente opposte a ciò che normalmente cercano gli uomini. Ha preferito il deserto arido piuttosto che il luogo affollato: eppure molti andavano da lui. Ha scelto un linguaggio diretto e a volte duro e scottante: ma in questo modo ha messo coloro che venivano da lui di fronte alla responsabilità della conversione. Ha sempre allontanato la sua vita, così ricca di segni di potenza divina, da ogni sorta di potere e politico e religioso; e non ha temuto di denunciare le ipocrisie e le maschere dell’uomo che cerca il potere. Ha avuto molti discepoli; ma vedendo passare Gesù, non ha esitato minimamente a indicare ai suoi discepoli che era proprio LUI, il Cristo, colui che dovevano seguire. Ha servito e annunciato fino in fondo il regno di Dio rivelato in Gesù, dando per lui la vita; eppure, in carcere, ha dovuto lui stesso convertire il suo modo di pensare il volto di Dio e accoglierlo nella compassione di chi guarisce e non nella severità di chi giudica. Ha accettato il ruolo scomodo di chi comunica la spada tagliente della parola; tutta la sua vita è racchiusa dalla esperienza intima della gioia. A chi gli chiedeva :”Tu, chi sei?”, non ha risposto esibendo tutta la sua autorità o la sua missione ma ha preferito dire chi non era: “io non sono il Cristo [...]. Io sono voce di uno che grida nel deserto: Rendete dritta la via del Signore”.


Questo è il Battista: un testimone limpido del paradosso evangelico, del Regno rivelato ai piccoli della potenza di Dio che si manifesta nella debolezza, delle vie di Dio che non sono quelle degli uomini. E in questo senso Giovanni è il maestro della nostra testimonianza. Da lui dobbiamo imparare a essere testimoni di Cristo: un’autentica testimonianza non si concentra sul testimone, ma su colui che è testimoniato, su Gesù. Così una comunità che lo venera come patrono, vive in rapporto costante con il Signore Gesù, rimanendo nella gioia della sua amicizia; lascia che la sua vita sia plasmata dalla parola del Signore, diventando semplice voce che comunica tutta la potenza; sa che la prima ad aver bisogno di conversione è lei stessa; accetta la logica evangelica del chicco che è caduto in terra deve morire per portare molto frutto.

 

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