Oggi molti dicono: in tutte le religioni c’è del buono. O addirittura: tutte le religioni sono uguali; sicchè ognuno può scegliere quella che gli va bene come può scegliere il colore della sua cravatta o il luogo della sua villeggiatura. Credo che si possa anche dire così, purché però si capisca bene che in questo discorso il cristianesimo non c’entra niente. Perché il cristianesimo, a differenza di tutte le altre visioni religiose o filosofiche o etiche, è prima di tutto un avvenimento: l’avvenimento del Figlio di Dio che si fa uomo, muore in croce, risorge; e ci coinvolge, se ci lasciamo coinvolgere, in questa vicenda di morte, di risurrezione, di una vita destinata a diventare una “vita eterna”. Certo il cristianesimo è anche una religione: difatti implica delle idee sulla Divinità, stabilisce una regolamentazione del culto, propone una legge morale. Ma primariamente il cristianesimo, ed esso solo, è un fatto; un fatto che si può accogliere o rifiutare. Perciò è imparagonabile, e non può essere contato insieme con le altre posizioni ideologiche o spirituali. La fede cristiana è un arrendersi a questo avvenimento che salva ed è un lasciarsi cambiare di dentro da ciò che è avvenuto. Le altre persuasioni religiose possono essere anche belle, buone, utili, affascinanti; ma non hanno niente a che vedere con la fede.
Cardinal Giacomo Biffi
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